Francia, denunciati presunti test 'selvaggi' su malati di Alzheimer

Salute e Benessere

La segnalazione è arrivata dall’Agenzia francese per la sicurezza dei prodotti sanitari, venuta a conoscenza di possibili sperimentazioni illecite in un’abbazia vicino a Poitiers, cittadina della Francia centrale 

La Francia è stata scossa dalla notizia di alcune presunte sperimentazioni definite ‘selvagge’ su 350 pazienti malati di Parkinson, Alzheimer o altre patologie neurologiche. Condotte in parte in un'abbazia vicino a Poitiers, nella Francia centrale, le sperimentazioni avrebbero riguardato l’utilizzo di molecole con effetti sconosciuti, potenzialmente pericolosi, in un luogo non deputato ad eseguirle e al di fuori di qualsiasi quadro legale, così come riportano diverse testate francesi tra cui 'L’Express'. Intervistata dal tabloid France Inter, la ministra della Salute, Agnès Buzyn, ha denunciato questo come un "pesante errore" e si è detta "affranta e inorridita" per quanto accaduto nei pressi di Poitiers. “Sono sconcertata, ci saranno sanzioni e azioni legali", ha affermato la Buzyn.

La scoperta dell’Ansm

La ‘sperimentazione clinica selvaggia’ è stata denunciata dall’Agenzia Francese per la Sicurezza dei Prodotti Sanitari (Ansm). L’organizzazione ha scoperto questi test illegali grazie ad un'ispezione di controllo condotta all'inizio di settembre nel laboratorio in cui i campioni di sangue prelevati ai pazienti sono stati inviati per le analisi. Questo procedimento illegale sarebbe stato condotto da una struttura chiamata Josefa Fund, il cui vicepresidente è il professor Henri Joyeux, già al centro delle critiche da parte dalla comunità medica soprattutto a causa delle sue posizioni anti-vaccini.

Le molecole finite nel mirino

Lo stesso professor Joyeux, sentito dopo le accuse, ha assicurato che "non ha nulla a che fare con questa sperimentazione clinica", rifiutando di aggiungere altro. L'esperimento, stando alle ricostruzioni della stampa francese, avrebbe riguardato l’applicazione ai pazienti di cerotti contenenti due molecole, chiamate valentonina e 6-metossi-harmalan. Secondo l'Ansm, queste molecole sono simili alla melatonina, un ormone spesso usato per aiutare i pazienti a dormire meglio ma non raccomandato per individui immunodepressi a causa dei suoi effetti collaterali. Sul sito web del Josefa Fund, il fondatore e professore Jean-Bernard Fourtillan, sostiene la valenza della valentonina, che dovrebbe "proteggere il nostro corpo e garantire la regolazione della vita psichica e vegetativa". Ma gli esperti non ci stanno. "La qualità, gli effetti e la tolleranza di queste sostanze non sono noti e non si può escludere un rischio per la salute dei partecipanti ai test", ha replicato l'Ansm. L'Agenzia ha chiesto ai partecipanti di questi test "di smettere di usare questi cerotti" e di "consultare rapidamente il proprio medico per informarlo della situazione, effettuando un controllo sanitario accurato".

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