Cancro, scoperta una nuova difesa contro la malattia

Salute e Benessere

Uno studio condotto da Humanitas dimostra come un tipo di globuli bianchi detti neutrofili possa avere un ruolo importante nella resistenza contro alcuni tumori  

Si chiamano tecnicamente ‘neutrofili’ e sono un tipo di globuli bianchi che, nell’ambito di alcuni tumori come quello al colon-retto, possono avere un ruolo importante nella resistenza contro il cancro. Lo ha scoperto un articolato studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Cell, diretto e coordinato da Humanitas Research Hospital, rinomato polo ospedaliero del Milanese. Tra gli autori Andrea Ponzetta, il professor Alberto Mantovani e Sébastien Jaillon.

Il ruolo dei neutrofili per la lotta contro il cancro

Lo studio potrebbe essere un importante spartiacque nella ricerca per la lotta contro il cancro. Secondo gli elaborati test eseguiti, per uno studio durato più di 5 anni e che ha coinvolto competenze diverse (immunologi, bioinformatici, clinici) e istituzioni di più Paesi, fra cui l’istituto nazionale dei tumori di Milano e la Columbia University di New York, i neutrofili forniscono precise istruzioni a un tipo di cellule T chiamate ‘non convenzionali’, attraverso un dialogo molto complesso fatto di ‘parole’ del sistema immunitario: le citochine. Si tratta di molecole proteiche, anche dette ‘ mediatori polipeptidici’, che fungono da segnali di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario e fra queste e diversi organi e tessuti del nostro organismo.

Un’orchestra immunologica

“Le cellule T sono i direttori dell’orchestra immunologica” ha raccontato Sébastien Jaillon, ricercatore in biologia dei neutrofili, immunità e immunopatologia di Humanitas. “Solitamente le cellule T maggiormente associate alla resistenza contro i tumori sono le cosiddette CD4 eCD8. Invece le cellule T con cui dialogano i neutrofili sono le cosiddette ‘doppie negative’, (dette così perché non hanno né CD4 né CD8). Ne abbiamo identificati 12 raggruppamenti all’interno dei tumori, a dimostrazione della straordinaria complessità del nostro sistema immunitario” ha aggiunto l’esperto. L’esito dei complessi esami di laboratorio, come sostengono gli stessi ricercatori, ha permesso di scoprire che le firme molecolari che identificano i neutrofili che dialogano con le cellule doppie negative, presenti in un particolare sarcoma e in alcuni tipi di cancro, tra cui quello del colon-retto, sono associate a una prognosi migliore. La scoperta del ruolo di queste cellule in alcuni tumori apre così la strada all’uso sempre più efficace di armi immunologiche, utili per la cura sui malati di cancro.

L’importanza del metodo di studio

Tra i vanti che questa ricerca può avere, quello legato al metodo utilizzato. “Oltre che per i risultati raggiunti” ha detto il professor Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, “abbiamo lavorato con approcci di bioinformatica su database pubblici, di pazienti, verificando poi i dati anche su pazienti del nostro ospedale”.  

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