Innamorarsi per le donne è una cascata di reazioni immunitarie

Il corpo delle donne, quando perdutamente innamorate, ‘scatena’ le reazioni immunitarie.
A sostenerlo è uno studio condotto da un team di scienziati delle università Tulane a New Orleans e della California a Los Angeles, che ha indagato le modalità attraverso le quali il corpo femminile risponde al sentimento di viva affezione verso un partner.
Le donne impegnate in una relazione di coppia soddisfacente e felice sono protagoniste dell’incremento dell’interferone del tipo I e dei neutrofili, risposta che solitamente il corpo attua quando impegnato nella lotta contro virus, infezioni o influenza.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology, gli esperti, coordinati da Damian Murray della Tulane University, hanno monitorato per un periodo di tempo di due anni, un campione costituito da 47 donne di giovane età.
Nello specifico hanno indagato la risposta somatica all’amore, seguendo le partecipanti al test, sia quando erano innamorate, che nei periodi in cui non provavano sentimenti profondi verso altre persone. Studiando nel dettaglio le fluttuazioni immunitarie, grazie a un 'profiling' di 115 campioni di cellule atte alla difesa del corpo umano, gli scienziati hanno dimostrato che nelle donne innamorate vi è un aumento delle unità biologiche marker della reazione immunitaria. Il livello di queste cellule ritorna nella normalità quando gli individui di sesso femminile non sono coinvolti in una relazione amorosa.

Il corpo delle donne si prepara a un eventuale parto

"Innamorarsi è una delle esperienze più psicologicamente potenti nella vita umana: il nuovo amore comporta cambiamenti psicologici e fisiologici”, spiegano gli scienziati che hanno condotto lo studio.
I risultati del test suggeriscono che il rafforzamento del sistema immunitario delle donne, quando innamorate, non è altro che una una sorta di preparazione del corpo nel caso di un eventuale parto. Si tratterebbe dunque di una risposta istintiva dovuta all’effettivo aumento della possibilità di diventare madri.
In futuro verranno condotti ulteriori test per approfondire l’argomento. Gli scienziati, tuttavia, non si aspettano di scovare nei maschi una reazione della stessa portata di quella femminile.