Spese sanitarie, per il 5,5% delle famiglie curarsi è un lusso

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)
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È quanto emerso dal rapporto stilato da C.R.E.A. Sanità e dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. L’area più colpita dall’impoverimento sanitario è il Mezzogiorno 

L’ultimo rapporto stilato da C.R.E.A. Sanità e dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, la cui presentazione ufficiale è prevista per il 23 gennaio 2019, ha evidenziato che per il 5,5% dei nuclei famigliari italiani le spese sanitarie rappresentano un lusso. La percentuale sale all’8% se si prende in considerazione il solo Sud Italia. Il 17,6% delle famiglie residenti (4,5 milioni) sostiene di aver dovuto limitare le spese sanitarie per far fronte a una situazione economica difficile (100.000 in più rispetto al 2015), e di queste 1,1 milioni le hanno annullate del tutto. L’area più colpita è il Mezzogiorno (5,6% dei nuclei famigliari), seguita dal Centro (5,1%), dal Nord-Ovest (3,0%) e dal Nord-Est (2,8%).

Le percentuali dell’impoverimento sanitario

Il report evidenzia che il disagio economico per le spese sanitarie riguarda il 5,5% delle famiglie italiane ed è significativamente superiore nel Sud della penisola (7,9% delle famiglie). Rispetto all’ultima rilevazione, la situazione economica di 416.694 nuclei famigliari (pari all’1,6% del totale) è peggiorata. L’impoverimento sanitario raggiunge il picco massimo nel Lazio, dove colpisce il 2,7% delle famiglie. Nelle Marche, invece, si registra la percentuale più bassa (0,8%). Complessivamente, nelle Regioni del Centro e del Nord si registra una riduzione del disagio, che invece aumenta sensibilmente in quelle del Sud (dall’8,3% al 8,4%), soprattutto in Calabria, Sicilia e Umbria. Migliore la situazione in Trentino Alto Adige, dove solo il 2,3% delle famiglie residenti soffre in condizioni di disagio economico dovuto ai consumi sanitari, e in Lombardia (3,1%).

Il Report Censis-Rbm Assicurazione Salute

Dei dati simili erano già stati evidenziati dal rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute, presentato a Roma in occasione del Welfare Date. Il report ha rivelato che nel corso del 2017 i cittadini italiani hanno dovuto pagare di tasca propria 150 milioni di euro per esami e visite mediche non rimborsate dal Servizio sanitario. Ben 7 milioni di persone si sono indebitate per poter pagare le cure. Durante la presentazione del rapporto, Francesco Maietta, responsabile dell’Area politiche sociali del Censis, ha spiegato che 2,8 milioni di cittadini riescono a evitare questa forma di indebitamento, ma solo perché “vendono casa o svincolano risparmi”.

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