I viaggi spaziali non riducono l’aspettativa di vita degli astronauti

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Lo dimostra uno studio condotto dagli esperti di Mortality Research & Consulting. L’esposizione ai raggi cosmici non sembrerebbe associata a un maggior rischio di morte premautra 

Anche se viaggiare nello spazio espone gli astronauti a delle radiazioni non presenti sulla Terra, che possono causare tumori e problemi cardiaci, uno studio svolto negli Stati Uniti ha dimostrato che ciò non riduce significativamente le loro aspettative di vita. I ricercatori della società Mortality Research & Consulting hanno confrontato i dati raccolti negli ultimi sessant’anni sulla salute degli astronauti con quelli di vari atleti professionisti. I due gruppi sono accomunati da una forma fisica simile e dalla possibilità di usufruire delle migliori cure mediche. La ricerca ha permesso agli esperti di stabilire che gli astronauti non corrono un rischio maggiore di morte prematura rispetto agli atleti.

L’effetto ‘lavoratore sano’

Nello studio pubblicato su Occupational & Environmental Medicine, i ricercatori spiegano che solitamente gli astronauti godono di un elevato livello di istruzione, sono benestanti e fisicamente più in forma di un americano medio. Altre ricerche svolte in passato avevano evidenziato un legame tra la carriera da cosmonauta e un minor rischio di morte prematura, senza tener però conto dell’effetto ‘lavoratore sano’, ovvero quel fenomeno che porta gli uomini impegnati in una professione a godere di migliori condizioni di salute rispetto a chi è disoccupato. Robert Reynolds, uno dei coautori dello studio, spiega che il team di cui fa parte ha cercato di approfondire la questione e di comprendere se gli astronauti godrebbero delle stesse condizioni anche se svolgessero una mansione che richiede degli sforzi fisici simili, ma che non prevede dei viaggi nello spazio.

Il confronto con gli atleti professionisti

Per verificare questa ipotesi, gli esperti hanno confrontato i dati degli astronauti con quelli degli atleti professionisti della Major League Baseball (MLB) e della National Basketball Association (NBA) attivi tra il 1960 e la prima metà del 2018. Sono così riusciti a dimostrare che entrambi i gruppi corrono un rischio di morte prematura minore rispetto alla media. Non sono state riscontrate differenze significative tra i giocatori della NBA e della NLB. Inoltre, la ricerca ha evidenziato che per gli astronauti è più probabile morire a causa di un incidente che di un infarto o di altre cause naturali. Le conclusioni ottenute suggeriscono che l’esposizione alle radiazioni cosmiche non incrementa la probabilità di morte prematura dei cosmonauti dovuta a patologie cardiache o tumori. 

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