Ecco perché litigare davanti ai figli è una buona idea

Salute e Benessere

Virginia Di Marco

Madri e Figli

Assistere alle discussioni tra mamma e papà fa bene allo sviluppo dei bambini. Ma solo a determinate condizioni. 

“Non davanti ai bambini”.

Quante volte è capitato a ognuno di noi di sibilare a denti stretti queste parole al nostro partner, rinviando una litigata magari al dopocena, quando i bambini sono a letto e non più a portata d’orecchio?

Il minimo sindacale stabilito dal manuale del buon genitore ci dice che non dobbiamo litigare in presenza dei figli.

E noi - spesso a fatica, ma comunque… - seguiamo (o proviamo a seguire) questa linea di comportamento.

Attenzione, però.

Perché ora una nuova ricerca realizzata dalla Washington State University afferma che per il bene dei bambini è meglio mostrare contrasti e/o emozioni negative piuttosto che seppellirli dietro una facciata di tranquillità.

Litigare davanti ai bambini fa bene al loro sviluppo.

Lo studio è stato condotto dalla dottoressa Sara Waters, professore aggiunto del Dipartimento di Sviluppo Umano, e hanno partecipato 109 famiglie con figli tra i 7 e gli 11 anni.  

Tanto gli adulti quanto i bambini sono stati collegati a sensori per misurare vari indicatori, come il battito cardiaco e i livelli di stress.  

“Il nostro obiettivo - ha spiegato la dott.ssa Waters - era osservare come sopprimiamo le emozioni e in quale modo questo influenza l’interazione tra genitori e figli”.

“I bambini sono molto bravi a cogliere sottili indizi che rivelano le nostre emozioni”.

Quando nell’aria c’è un motivo di contrasto e discussione che non viene esternato, i nostri figli “percepiscono che è avvenuto qualcosa di negativo, ma il fatto che i genitori si comportino come se nulla fosse manda messaggi contrastanti e li confonde”.

Inoltre, anche il genitore più bravo a fingere non riesce davvero a dissimulare fino in fondo il proprio stato d’animo.

Dallo studio emerge anche che, quando siamo alle prese con un’arrabbiatura soppressa, noi mamme e papà siamo meno attenti, affettuosi e capaci di guidare i nostri figli. Il che si riflette, come in un gioco di specchi, anche nell’atteggiamento dei bambini.  

Che cosa consigliano di fare i ricercatori americani sulla base di questo studio?

“Mostrate ai vostri figli tutta la traiettoria delle vostre emozioni - consiglia Waters -; questo li aiuterà a regolare le loro proprie emozioni e a imparare a risolvere i problemi”.

In altre parole, se siamo arrabbiati con il nostro partner - o con altri - meglio farlo sapere ai bambini e spiegare le ragioni della nostra rabbia, piuttosto che fingere che non sia successo niente.

Certo, il conflitto a cui i bambini assistono (e da cui, in base a questo studio, possono trarre beneficio per il loro sviluppo) deve essere un conflitto salutare, costruttivo.

Se invece volete dare libero sfogo ai vostri istinti peggiori, il consiglio (mio stavolta e non della scienza, dunque prendetelo come volete) è di non farlo.

Litigare furiosamente davanti ai figli è un reato.

Ricordatevi che a maggio 2018 la Corte di Cassazione ha stabilito che litigare furiosamente davanti ai figli si configura come un reato di maltrattamento in famiglia, perché obbliga i bambini a vivere da spettatori una "violenza assistita", in un clima di paura.  

Quando però non parliamo di diatribe feroci, ma di normali schermaglie che scandiscono la vita coniugale, se non ce la fate proprio a esternare in maniera adulta e costruttiva, allora continuate ad aspettare che i bambini siano andati a letto.  

E lì, come ha detto anche Papa Francesco, litigate quanto volete.

Fate volare i piatti.

Ma non terminate mai una giornata senza prima avere fatto la pace. 

 

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