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Bambini, alimentazione nei primi 2,5 anni determina batteri intestino

Salute e Benessere
Bambino (Ansa)

Un recente studio britannico ha dimostrato che la composizione dei batteri intestinali si determina entro 30 mesi dalla nascita. Analizzati 12.500 campioni di feci 

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L’alimentazione è fondamentale a ogni età ma lo è ancor di più nei primi anni di vita.
Un recente studio ha dimostrato che la composizione dei batteri intestinali si determina entro 30 mesi dalla nascita. Tutti i cambiamenti che avvengono negli anni successivi sono quasi irrilevanti. La scoperta si deve a un team di ricercatori dell’Università di Newcastle, nel Regno Unito, che ha compiuto uno dei più grandi studi clinici di sempre sul microbioma nei bambini. La ricerca è pubblicata sulla rivista Nature.

Il più grande studio sul microbioma intestinale infantile

Il microbioma intestinale, più comunemente conosciuto come flora batterica, è l’insieme dei miliardi di microorganismi (batteri) che risiedono nell’intestino. Ha un ruolo determinante per la salute umana, tanto da essersi guadagnato l’appellativo di ‘secondo cervello’.
Al fine di analizzare approfonditamente la composizione batterica del microbioma dei bambini, gli esperti dell’Università britannica hanno impiegato il sequenziamento genetico per studiare 12.500 campioni di feci, raccolti con cadenza mensile da 903 infanti di età compresa tra i 3 e i 46 mesi.

Cambiamenti legati all’alimentazione

Sono così riusciti a individuare tre differenti fasi durante le quali avvengono dei cambiamenti sostanziali nel microbioma dei bambini: il primo sviluppo (3-14 mesi), la transizione (15-30 mesi) e la stabilizzazione (dai 31 mesi in poi). Durante i primi due stadi si verificano la maggior parte delle variazioni batteriche intestinali che risultano, invece, quasi nulle dai due anni e mezzo in poi.
I ricercatori hanno inoltre osservato che il Bifidobacterium, presente in abbondanza nei bimbi nutriti con il latte materno, diminuisce sostanzialmente a seguito dell’interruzione dell’allattamento. Viene invece sostituito dai batteri Firmicutes dopo lo svezzamento.
E' probabile che questo rapido ricambio avvenga in risposta alle nuove fonti alimentari. “Sorprendentemente, da questo punto in poi, il microbioma progredisce rapidamente verso la stabilità, con una composizione che potrebbe rimanere tale per il resto della vita di quell'individuo”, spiegano i ricercatori dell’Università di Newcastle.