Esistono persone in grado di controllare la pelle d’oca

Salute e Benessere
Medico (Getty Images)
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Secondo i ricercatori della Northeastern University, questa rara e insolita abilità fisiologica può interagire con fattori emotivi e personali 

I sistemi nervosi autonomi nel corpo umano, sono così chiamati in quanto il loro funzionamento non è controllato coscientemente dall’uomo. Una rara eccezione a questa regola è costituita dalla piloerezione (anche comunemente detta pelle d'oca) generata volontariamente.

Il controllo della piloerezione

Dalla ricerca della Northeastern University, pubblicata sulla rivista PeerJ, è infatti emerso che nella popolazione mondiale esistono degli individui in grado di controllare l’erezione della peluria. Lo studio ha preso in esame i fenomeni fisiologici, emotivi e di personalità associati alla piloerezione in un campione di 32 soggetti. La quasi totalità degli individui sottoposti alla ricerca ha raccontato di provare le stesse sensazioni degli altri partecipanti. L’80% dei soggetti presi in esame ha infatti spiegato di avere tensioni muscolari sulla parte posteriore della testa, sul collo o dietro all’orecchio. La piloerezione sembra iniziare proprio da quest’ultimo, per poi diffondersi in breve tempo sulla schiena e sulle braccia. I risultati hanno inoltre suggerito che questa rara e insolita abilità fisiologica possa interagire con fattori emotivi e personali. La maggior parte dei soggetti analizzati sembra condividere una caratteristica della personalità: l’apertura mentale. Secondo il parere degli studiosi, questo potrebbe rilevare l’esistenza di una possibile capacità, dell’essere umano, di controllare le emozioni; verrano certamente realizzati ulteriori studi in merito.

I maschi riconoscono meno facilmente le emozioni

Secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports il “ritmo” delle emozioni del cervello maschile potrebbe essere completamente diverso da quello negli individui di sesso femminile. La ricerca, condotta dall’Università di Twente, con l’aiuto dell’Istituto di Neuroscienze di Nimega e dell'Università di Zurigo, ha infatti fornito, attraverso la lettura innovativa dei segnali elettrici, un’ulteriore prova della diversità nel riconoscimento delle emozioni. Il funzionamento del cervello sembra infatti cambiare drasticamente a seconda della persona presa in esame. Sarebbe quindi possibile, con la sola osservazione delle elettroencefalografie, prevedere con un’accuratezza superiore dell’80% il sesso del paziente, ancor prima di conoscerlo.

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