Da Parigi primi impianti di trachee artificiali con tessuti dell'aorta

Salute e Benessere
L'equipe parigina ha effetuato 13 interventi di ricostruzione utilizzando tessuti provenienti dall'aorta (foto: archivio Getty Images)
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Gli interventi, mai tentati prima, sono stati effettuati tra il 2009 e il 2017 da un'equipe chirurgica della capitale francese e i risultati sono stati pubblicati sul "Journal of the American Medical Association"

Per la prima volta sono stati effettuati degli interventi di ricostruzione della trachea utilizzando tessuti provenienti dall'aorta. A eseguire queste operazioni è stata un'equipe chirurgica di Parigi che ha atteso anni prima di annunciare i risultati degli interventi compiuti tra il 2009 e il 2017. A rivelarlo è stata la rivista medica americana Journal of the American Medical Association.

Gli interventi di ricostruzione

Per gli interventi di ricostruzione della trachea con tessuti dell'aorta sono stati selezionati 20 pazienti, affetti da cancro o altre patologie. Sette di questi sono stati sottoposti a trattamento classico, senza trapianto di aorta, mentre dei restanti 13, cinque hanno avuto la ricostruzione della trachea, 7 dei bronchi e l'ultimo della carena tracheale, ovvero la biforcazione fra i bronchi sinistro e destro. Per tutti e 13 sono stati utilizzati tessuti dell'aorta. La trachea, ha spiegato il professore Emmanuel Martinod dell'ospedale "Avicenne" di Bobigny (Parigi), in occasione del congresso della Società americana di patologia toracica a San Diego, "si è messa da sola ad assicurare le funzioni respiratorie. Nessuna magia, ma all'inizio nessuno ci credeva per davvero".

L'ingegneria dei tessuti

L'equipe parigina, attraverso tecniche di "ingegneria dei tessuti", ha trasformato le aorte, cioè il più grande canale sanguigno del corpo umano, in trachee. I tessuti provenienti dall'aorta erano stati prelevati in precedenza da donatori deceduti e conservati a meno 80 gradi.  Il processo di congelamento ha il vantaggio, secondo il professor Martinod, di non rendere necessario il ricorso ai farmaci per tutta la vita allo scopo di impedire il rigetto. "E dopo - ha spiegato ancora Martinod - è arrivata la sorpresa più grande: l'aorta si è trasformata in trachea". L'equipe ha fatto sapere che il paziente con trapianto di carena è morto qualche tempo dopo l'intervento. Gli altri 12 sono sopravvissuti almeno 90 giorni e 10 di loro erano vivi dopo quasi quattro anni. Otto di questi dieci respirano normalmente. Secondo Valerie Rusch, chirurgo al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, si tratta di "un importante progresso nella gestione delle malattie che colpiscono le vie aeree centrali".

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