Piramide alimentare, cos'è e perché è importante
Salute e BenessereNata negli Stati Uniti per contrastare l'obesità, lo schema consiglia cosa mangiare e quante volte nell'arco di una settimana. Dalle 4-5 porzioni giornaliere di frutta e verdura, ai due dolci settimanali: i consigli dell'Istituto superiore di sanità
La piramide alimentare è uno schema che contiene diversi alimenti da assumere in varie quantità settimanalmente per avere una dieta sana ed equilibrata. Nata negli Usa per contrastare l'obesità, nel corso del tempo ha assunto diverse varianti.
Piramide alimentare, che cos'è?
"Mangiare troppo e in maniera non corretta – scrive l'Istituto superiore di sanità nella sua presentazione della piramide – può causare sovrappeso, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, diabete, e quindi aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e tumori". La piramide alimentare contiene i cibi consigliati per contrastare queste malattie e la quantità di volte in cui devono essere assunti nell'arco della settimana: da frutta e verdura, che insieme all'acqua formano base della piramide, e possono esser assunte persino 5 volte al giorno; fino ai dolci, da evitare e non consumare più di 1-2 volte la settimana.
Piramide, un riassunto
Vegetali e cereali (pasta o riso), insomma, vanno assunti ad ogni pasto. La piramide è assimilabile alla dieta mediterranea, con poche differenze: a frutta e verdure vanno aggiunte quotidianamente piccole porzioni di frutta secca, latte e derivati (evitando però i formaggi troppo grassi) e olio di oliva, 2-3 cucchiai al giorno; per quanto riguarda il consumo di uova, legumi, carni bianche e pesce meglio limitarsi a un massimo di 2-3 volte la settimana; l'assunzione di burro, carni rosse e alcolici va invece moderata, anche se l'alcol può essere assunto quotidianamente, in piccole dosi. Per i bambini, alcolici a parte, la piramide riporta gli stessi consigli indicati per gli adulti, seppur in porzioni ridotte.
La nuova piramide alimentare
Di recente è stata introdotta una nuova piramide alimentare. Cambia poco, a dire il vero: l'unica differenza fondamentale riguarda i carboidrati, inseriti alla base della versione precedente e qui relegati all'apice. Per i carboidrati complessi (tra cui pasta, pane e riso) è infatti consigliato un consumo limitato a 2-3 volte la settimana. A livello nutrizionale, gli esperti che hanno stilato la nuova piramide alimentare giustificano questa scelta con il maggiore rilascio di glucosio nel sangue (indice glicemico) causato dall'assunzione dei carboidrati complessi.
La clessidra alimentare
Una terza "via" per il controllo dell'alimentazione è invece offerto dalla cosiddetta "clessidra alimentare". Inventata dal giovane ricercatore belga Kris Verburgh, classe 1986, è nata nel 2012 con la pubblicazione dell'omonimo libro. La clessidra prova a superare i precedenti modelli, basandosi, nelle sue scelte alimentari, sul processo di invecchiamento: vengono così prediletti i cibi che lo riducono, mentre sono sconsigliati quelli che lo alimentano. Tra le novità più importanti, e molto discusse, del nuovo metodo vi è la valutazione dei grassi: secondo il ricercatore belga non sarebbero questi a causare le malattie cardiovascolari. Anche in questo caso, così come nella seconda versione della piramide alimentare, è scongiliato il consumo eccessivo di carboidrati e amidi.