Anci: lettera aperta ai sindaci italiani contro diabete e obesità
Salute e BenessereL'associazione dei comuni italiani chiede ai primi cittadini di fare rete per attuare politiche rivolte alla tutela della salute dei cittadini. Nel mondo ci sono 415 milioni di persone che vivono col diabete e oltre 2,2 miliardi in sovrappeso
Una rete fra pubblico e privato in grado di mettere in atto politiche urbane che abbiano come priorità la salute dei cittadini. È quanto chiede l'Associazione nazionale dei comuni italiani ai sindaci del Paese per contrastare i crescenti fenomeni di diabete e obesità: la “nuova epidemia urbana”, com'è stata definita dall'Organizzazione mondiale della sanità, per indicare l'espandersi delle due patologie provocato dall'inurbamento. Il tema è stato ripreso nel corso dell'Health City Forum organizzato a Roma da Health City Institute e altri importanti attori del panorama sanitario internazionale.
Una lettera aperta ai sindaci
"Oggi un abitante del pianeta su due vive in ambiente urbano; il dato era uno su tre nel 1950 e sarà due su tre nel 2050. Nel 1950 vivevano nelle città 746 milioni di persone, diventate oggi 3,9 miliardi, con una proiezione di crescita di ulteriori 2,5 miliardi da qui al 2050”. Le cifre, fornite da Roberto Pella, vice presidente vicario dell'Associazione nazionale comuni italiani, sono contenuti in una lettera aperta ai sindaci italiani indirizzata da Antonio De Caro, presidente Anci e sindaco di Bari, Enzo Bianco, presidente del consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania, e lo stesso Pella, a tutti i primi cittadini d'Italia affinché creino reti di collaborazioni per tutelare la salute dei cittadini. In particolare i tre mittenti, in rappresentanza del Gruppo di lavoro dell'associazione su "Urban health", hanno sollecitato i colleghi ad attivarsi per creare connessioni fra pubblico e privato in grado di mettere in atto politiche urbane che abbiano come priorità la salute dei cittadini, impegnandosi nel prevenire le malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, per fronteggiare questa emergenza.
L'aumento di diabete e obesità
La lettera aperta, condivisa e firmata anche da Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità, Andrea Lenzi, presidente di Health City Institute, Giovanni Malagò, presidente del Coni, e Simona Arletti, presidente della Rete italiana città sane dell'Oms, ha posto l'accento sul crescente aumento di casi di inurbamento e sul loro legame con lo sviluppo di alcune patologie. “I fenomeni del crescente inurbamento e della conseguente urbanizzazione - ha detto Lenzi - sono legati a doppio filo con un altro accadimento: la crescita drammatica delle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, provocata anche dalle modifiche agli stili di vita alimentari e fisici”. Le stime rivelate dallo specialista parlano di 415 milioni di persone che in tutto il mondo vivono con il diabete (mentre erano solo 285 milioni nel 2010) e di oltre 2,2 miliardi gli esseri umani sovrappeso o obesi. Numeri importanti che fotografano, affermano i firmatari, una situazione “che riguarda anche il nostro Paese, come viene rilevato dai dati del ministero della Salute e dell'Istat. Per questo chiediamo – conclude la missiva – di porre come priorità la salute e che la stessa sia nelle agende e nelle strategie del buon vivere nelle nostre città”.