Caso Orlandi, morto Giulio Gangi: era l'agente Sisde che partecipò a prime indagini

Lazio
©Ansa

L'uomo è stato trovato morto nella sua abitazione al quartiere Infernetto, steso sul suo letto

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Giulio Gangi è morto. Nel giugno 1983 partecipò alle prime indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. All'epoca aveva 23 anni e l'agente del Sisde sembrava destinato a una luminosa carriera. Fu lui, tre giorni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, a presentarsi a casa della figlia del messo pontificio di Karol Wojtyla, all’interno della Città del Vaticano, offrendo un aiuto. Lui a svolgere i primi accertamenti sul giallo, impegnandosi anche nelle ricerche. E ancora lui, una decina d’anni dopo, a essere messo ai margini del servizio segreto civile per indagini "inopportune". Come riporta il Corriere della Sera, la mattina del 2 novembre 2022, in circostanze non ancora completamente chiare, Giulio Gangi, 63 anni, è stato trovato morto nella sua abitazione al quartiere Infernetto, steso sul suo letto. (TUTTE LE NOTIZIE SU EMANUELA ORLANDI)

L'allarme

A dare l’allarme è stato un amico discografico, Luigi Piergiovanni, che ospitava "l’uomo dei misteri" del caso Orlandi in una sua dependance, da quando Gangi aveva perduto l’anziana madre, con la quale aveva vissuto fino alla fine, in una villetta poco distante. La carriera dell’ex 007 del Sisde si interruppe presto, a metà anni ‘90 - al tempo della cosiddetta trattativa Stato-mafia - quando Gangi fu trasferito d’ufficio al ministero dell’Economia.  

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