Ruberti: niente di inconfessabile, mie frasi fuori luogo

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"Ognuno di noi in momenti di rabbia grida cose che non farebbe mai. Il giorno dopo ho chiesto scusa. È una cosa ormai chiarita, vecchia di due mesi. Dispiace sia stata tirata fuori ora. Mi sono dimesso per evitare strumentalizzazioni", ha detto

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Una discussione dai toni feroci, ma "non c'era niente di inconfessabile", assicura Albino Ruberti, il capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dimessosi dopo la pubblicazione di un video in cui grida, fra le altre cose, "io vi ammazzo". A colloquio con La Stampa, il dirigente capitolino ricostruisce la vicenda.

Intanto oggi il primo cittadino della Capitale ha annunciato di aver chiesto a Alberto Stancanelli, che ha accettato, di assumere l'incarico di Capo di Gabinetto. (CHI È ALBERTO STANCANELLI, NUOVO CAPO DI GABINETTO)

Le dichiarazioni

"Il calcio è stato il motivo scatenante che ha aperto sul momento una ulteriore reazione mia, certamente esagerata nelle parole. Sono frasi che non mi rispecchiano, ma sono assolutamente fuori luogo, anche se estrapolate da un contesto privato". Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco De Angelis, ex europarlamentare Pd, gli avrebbe detto "me te compro". Ma la corruzione non c'entra, assicura Ruberti. "Chi mi conosce sa che sono una persona per bene, onesta e dalla quale sicuramente non c'è nulla da temere". Si parlava di questioni legate a "una normale collaborazione politica" che aveva a che fare anche con "la collaborazione sulle Regionali. Ma nulla legato a richieste o cose improprie. Se ci fossero state sarei stato il primo a denunciare". E ancora: "Vladimiro - prosegue Ruberti nella ricostruzione della lite in un'intervista al Corriere della Sera - era intervenuto per sedare la rissa e, dal suo punto di vista di uomo d'affari, era una perdita di tempo per una stupidaggine. Da lì la frase 'mi ti compro'". "Nessuna richiesta", ribadisce il capogabinetto dimissionario. "Era solo un modo di dire che stava perdendo tempo. Ognuno di noi in momenti di rabbia grida cose che non farebbe mai. Il giorno dopo ho chiesto scusa. È una cosa ormai chiarita, vecchia di due mesi. Dispiace sia stata tirata fuori ora. Mi sono dimesso per evitare strumentalizzazioni". 

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