Secondo le indagini sei società che fanno capo all'indagato hanno stipulato contratti per la vendita di mascherine, nel periodo di massima emergenza Covid, senza mai fornire la merce e facendosi pagare degli anticipi
Truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono i reati contestati dalla Prcoura di Velletri nei confronti di un imprenditore di origine calabresi. I Carabinieri della Compagnia di Velletri, con il supporto dei Carabinieri della Compagnia di Castrovillari (CS), oggi hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo ai fini di confisca di beni, emesso dal gip di Velletri, per una somma complessiva di 972.500.
La truffa sulle mascherine
L'indagine dei carabinieri di Ariccia è stata avviata dopo una querela per truffa presentata dal titolare di una società operante nel settore della vendita di materiale medico chirurgico e ha permesso di accertare che 6 società facenti capo all'indagato hanno stipulato contratti per la vendita di mascherine chirurgiche (nel periodo di massima emergenza pandemica da covid-19), senza mai fornire realmente la merce, facendosi pagare però anticipi di denaro (poi oggetto di numerose movimentazioni bancarie). Una truffa che si aggira intorno al milione di euro. In particolare i militari dell'Arma hanno posto sotto sequestro diversi rapporti bancari tra conti correnti e titoli, 11 veicoli, 5 abitazioni nel comune di Altomonte (CS), un'attività industriale, un locale commerciale e 4 ulteriori fabbricati (laboratori, rimesse magazzini), oltre a 9 terreni. I beni saranno valutati dall'autorità giudiziaria per procedere successivamente alla confisca per un valore complessivo ad un milione di euro