Covid, in Vaticano prolungato l'obbligo di mascherina Ffp2 e Green Pass

Lazio

L'ordinanza del Governatorato protrae le misure fino al 30 aprile mentre un decreto del cardinale segretario di Stato estende le disposizioni a tutto il personale dei Dicasteri ed Uffici della Curia Romana e delle Istituzioni collegate alla Santa Sede e ai collaboratori, addetti e utenti esterni

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"Considerato il protrarsi della situazione di emergenza sanitaria", un'ordinanza del Governatorato Vaticano protrae fino al 30 aprile l'obbligo della mascherina Ffp2 in tutti i luoghi chiusi, mantiene l'obbligo del Green Pass base per i visitatori e protrae l'obbligo del Green Pass rafforzato fino a nuove disposizioni per tutto il personale e i partecipanti a convegni e seminari. Un decreto del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin estende tali disposizioni a tutto il personale dei Dicasteri ed Uffici della Curia Romana e delle Istituzioni collegate alla Santa Sede, oltre che ai collaboratori, addetti e utenti esterni. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)

Le regole anti-Covid in Vaticano

Secondo la nuova ordinanza, in vigore dal primo aprile, "il personale del Governatorato che sia stato a contatto diretto con persona positiva: se non vaccinato potrà rientrare al posto di lavoro dopo isolamento fiduciario di dieci giorni, previo test antigenico finale negativo; se vaccinato può accedere, in regime di autosorveglianza, al posto di lavoro con obbligo di uso dispositivo di protezione individuale delle vie respiratorie di tipo Ffp2 in tutti i luoghi (aperto e chiuso)". Il personale sprovvisto di Green Pass rafforzato "non può accedere al posto di lavoro e dovrà essere considerato assente ingiustificato, con la conseguente sospensione della retribuzione giornaliera per tutta la durata dell'assenza. Qualora l'assenza ingiustificata si protragga, si procederà disciplinarmente ai sensi del Regolamento vigente applicabile". Fatti salvi i controlli demandati al Corpo della Gendarmeria, "l'attività di verifica nei luoghi di lavoro può essere svolta, anche ad istanza dei Responsabili delle Direzioni ed Uffici del Governatorato, dal Servizio per la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori della Direzione di Sanità ed Igiene". Gli Organi di Governo "valuteranno, caso per caso, l'eventuale esenzione dagli obblighi".

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A chi si rivolge il nuovo decreto

Il decreto generale del cardinale Parolin estende le previsioni dell'ordinanza del Governatorato a tutto il personale della Santa Sede (Superiori, Officiali ed Ausiliari), "ai collaboratori esterni e a coloro che a qualsiasi ulteriore titolo svolgano attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso i medesimi Enti, al personale delle ditte esterne e a tutti i visitatori ed utenti", "considerato che il perdurare dell'attuale situazione di pandemia richiede specifici provvedimenti straordinari ed eccezionali volti a contrastarla e a garantire lo svolgimento in sicurezza delle attività, anche in deroga alla normativa vigente". Inoltre, "il Responsabile di ogni Ente è tenuto ad attivare ogni forma di verifica del rispetto delle prescrizioni sanitarie". 

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