Sparatoria a Nettuno, feriti un uomo e il figlio di 16 anni

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I due sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco esplosi da una o più persone attualmente ricercate. Il ragazzo è stato elitrasportato al Gemelli di Roma in gravi condizioni. Sull'episodio indagano la polizia e la Direzione distrettuale antimafia di Roma: avviato un procedimento per duplice tentato omicidio

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Padre e figlio sono rimasti feriti in una sparatoria avvenuta questa mattina Nettuno, a poca distanza da un appartamento in via Greccio. I due sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco esplosi da una o più persone attualmente ricercate. Il ragazzo, di 16 anni, è stato colpito alla testa e al torace ed è stato trasferito in elicottero al Gemelli di Roma in gravi condizioni. È rimasto ferito anche il genitore, Antonello Francavilla, 44enne ai domiciliari, ritenuto uno dei capi della mafia foggiana. Sull'episodio indagano la polizia e la Direzione distrettuale antimafia di Roma. A piazzale Clodio è stato avviato un procedimento per duplice tentato omicidio.

La sparatoria

In base ad una prima ricostruzione, due sconosciuti avrebbero bussato alla porta dell'uomo, pregiudicato ai domiciliari. Ad aprire il figlio il 16enne che è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco così come il padre. Le sue condizioni sono gravi ed è stato sottoposto ad un intervento neurochirurgico di urgenza. Nei giorni scorsi proprio a Nettuno c'è' stata una operazione della Dda di Roma che ha portato ad una serie di arresti ai danni di appartenenti ad organizzazioni di stampo 'ndranghetista.

Sparatoria a Nettuno
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I legami con la mafia foggiana

Francavilla è ai domiciliari dal marzo 2021, dopo otto anni ininterrotti trascorsi in cella. Era finito in carcere nel novembre 2013 in un blitz antidroga. Assieme al fratello Emiliano e al suocero Roberto Sinesi, 62 anni, nome storico della mafia foggiana, è ritenuto dagli inquirenti al vertice del clan Sinesi-Francavilla, una delle tre batterie della 'Società Foggiana'.

Antonello Francavilla sta scontando agli arresti domiciliari condanne definitive per una pena complessiva di 13 anni e 4 mesi di reclusione sia per concorso nell'importazione di 300 quintali di hashish dal Marocco, via Spagna, a Foggia, sia per associazione mafiosa. È stato inoltre condannato, ma pende il ricorso in Cassazione, a sei anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso. In quest'ultimo caso la vittima delle estorsioni - secondo le indagini - è un imprenditore del settore agroalimentare di Foggia che per otto anni avrebbe pagato il pizzo a esponenti di due clan della Società foggiana attraverso tangenti mensili, assunzioni fittizie di personale in azienda e "contributi" per le spese legali di un detenuto. Il papà di Antonello Francavilla, Mario, detto il "nero", fu ammazzato nel gennaio del 1993 mentre, a bordo di una city car, rientrava a casa. Il delitto avvenne nell'ambito della 'guerra' ultra trentennale tra clan mafiosi rivali.

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