“La madre ci ha detto che da quella sera non vive, ma sopravvive. Noi ci auguriamo che una volta fatta giustizia questa famiglia possa tornare a vivere", hanno affermato gli avvocati durante il processo per la morte del personal trainer ucciso nell'ottobre 2019
"In questa sede chiediamo una provvisionale di un milione e settecentomila euro specificando che la famiglia di Luca Sacchi non ha mai avuto interesse a percepire denaro da questa vicenda", hanno detto in aula gli avvocati Paolo Salice e Armida Decina, legali della famiglia del personal trainer ucciso a Roma nell'ottobre del 2019.
Il processo per la morte di Luca Sacchi
Per questa vicenda sono a processo cinque persone e nella scorsa udienza il pm ha chiesto l'ergastolo per Valerio Del Grosso, 30 anni per Paolo Pirino, che partecipò all'aggressione, e per Marcello De Propris, che consegnò l'arma del delitto. Per Anastasiya Kylemnyk (ex fidanzata di Sacchi, ndr), il pubblico ministero ha chiesto la condanna a quattro anni e mezzo per violazione della legge sugli stupefacenti mentre l'assoluzione è stata sollecitata per Armando De Propris, accusato della detenzione della pistola.
La richiesta di risarcimento
Per i legali non ci sono "risarcimenti che possono minimamente andare a colmare il dolore per la perdita di un figlio e di un fratello - hanno aggiunto - La madre ci ha detto che da quella sera non vive ma sopravvive. Noi ci auguriamo che una volta fatta giustizia questa famiglia possa tornare a vivere". Nel corso dell'intervento i due legali di parte civile hanno ribadito che quella notte Del Grosso sparò per uccidere e che Anastasiya ha mentito per proteggere se stessa.