Ostia, maxi processo Spada: Cassazione conferma l'accusa di mafia

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I giudici di piazza Cavour hanno sostanzialmente accolto le richieste del pg e disposto un nuovo processo d'appello per il duplice omicidio di due esponenti di un clan rivale

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La Cassazione ha confermato l'accusa di associazione di stampo mafioso per il clan Spada. I giudici di piazza Cavour hanno sostanzialmente accolto le richieste del pg e disposto un nuovo processo d'appello per il duplice omicidio di due esponenti di un clan rivale, Giovanni Galleoni detto 'Baficchio' e Francesco Antonini detto 'Sorcanera', avvenuto il 22 novembre del 2011 nel centro di Ostia. Il procedimento vedrà imputati Roberto Spada, già raggiunto da una condanna definitiva per la testata inferta ad un giornalista della Rai, Ottavio Spada (detto Marco) e Carmine Spada. I magistrati hanno rigettato i ricorsi degli altri imputati ritenuti inammissibili.

"Sentenza consegna una verità processuale intangibile"

"La sentenza della Cassazione riconosce in via definitiva lo scenario mafioso che ha a lungo condizionato la realtà di Ostia, segnata dal radicamento del clan Fasciani e del clan Spada", ha osservato l'avvocato Giulio Vasaturo, legale di parte civile dell'associazione Libera. "Questa pronuncia consegna alla storia una verità processuale ora intangibile che vale a smentire quanti hanno sin qui minimizzato la presenza e la pervasività delle mafie nella città di Roma". 

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