Roma, bara avvolta da bandiera nazista e saluto romano dopo funerali militante Fn

Lazio

Su quanto avvenuto la Digos ha avviato un'indagine e gli agenti hanno già identificato diversi appartenenti all'estrema destra che hanno preso parte alle esequie

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Una bara avvolta in una bandiera con la svastica nazista sul sagrato di una chiesa a Roma: si sono conclusi così i funerali di Alessia Augello, militante del movimento di estrema destra Forza Nuova, morta a 44 anni il 7 gennaio scorso per complicazioni sopraggiunte dopo un intervento chirurgico. Su quanto avvenuto la Digos della polizia di Stato ha avviato un'indagine. Gli agenti hanno già identificato diversi appartenenti all'estrema destra che hanno preso parte alle esequie e una prima informativa è già stata trasmessa ai magistrati.

Il funerale

Al termine dei funerali celebrati nella parrocchia di Santa Lucia, nella zona di piazzale Clodio, alcune decine di militanti hanno fatto il saluto romano. Le immagini dei funerali sono state anche riprese da alcuni cittadini affacciati dai balconi e pubblicate su internet. In particolare in un video ripreso con un telefonino e pubblicato dalla redazione di Open si intravede una bara con la bandiera nazista fuori dalla chiesa, sulla circonvallazione Clodia a Roma, circondata da persone che rispondono con il braccio teso e il grido "presente!" quando una voce chiama il nome della 44enne defunta. Dopo questo saluto, la bandiera viene tolta dalla bara. Il video è stato poi rilanciato sui social con commenti polemici. Fra questi, quello del giornalista Paolo Berizzi, che su Twitter scrive: "Bandiera con la svastica sulla bara e braccia tese. Germania Terzo Reich? No, Roma 2022".

Le immagini del funerale rilanciate sui social
©Ansa

La parrocchia condanna il gesto

In un post pubblicato ieri pomeriggio sui social network don Alessandro e don Paolo Emilio, titolari della parrocchia di Santa Lucia, hanno condannato quanto avvenuto sul sagrato della chiesa. "Quanto avvenuto non era autorizzato da parte del parroco né dal sacerdote celebrante - si afferma nel post -. Intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato". I sacerdoti "prendono le distanze da ogni parola, simbolo e gesto utilizzato all'esterno della chiesa riconducibili a ideologie estremiste lontane dal Vangelo".

Diocesi di Roma: "Episodio inaccettabile"

Intanto, il Vicariato di Roma "deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale". Si tratta di un "simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo". La diocesi di Roma parla di "strumentalizzazione ideologica" "grave, offensiva e inaccettabile" e il Vicariato di Roma spiega che il funerale si era svolto "senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo". "Quanto si è verificato all'esterno della chiesa - ribadisce don Zenobbi - è avvenuto senza nessuna autorizzazione né del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all'oscuro di quanto stava per accadere. A tale proposito intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati all'esterno della chiesa, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del Vangelo di Cristo".

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