Mostre a Roma, dal teatro a Klimt: le 6 da non perdere nel 2022

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Palazzo Cipolla ospita "re-coding", monografica di Quayola fino al 30 gennaio 2022. "Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento” è la mostra in programma a Palazzo Barberini fino al 27 marzo 2022

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Tanti gli eventi in questo inizio 2022. Dalla stagione teatrale alle mostre in allestimento nei tanti musei della Capitale. Per i teatri, nei primi sette mesi del 2022, ci saranno oltre 50 debutti con un impegno produttivo su 21 spettacoli dalla riapertura fino a luglio.

La stagione teatrale

Una stagione per "riabbracciare la città, i romani, la comunità internazionale", che nasce dal desiderio di raccontare il mondo che ci circonda, i suoi simboli, gli enigmi, le correnti segrete che animano il nostro quotidiano, attraverso lo sguardo degli artisti, scavalcando i confini dell'apparenza". Così Giorgio Barberio Corsetti racconta la seconda metà di Oltre il visibile, la stagione 2021-2022 del Teatro di Roma che firma, in veste di consulente artistico, insieme a Francesca Corona, per il Teatro India. Un cartellone che nei primi sette mesi del 2022 conterà oltre 50 debutti con un impegno produttivo su 21 spettacoli dalla riapertura fino a luglio. Si va da produzioni e coproduzioni in casa, come "La metamorfosi" che lui stesso ha tratto da Kafka all'atteso "M Il figlio del secolo", trasposizione teatrale del romanzo di Antonio Scurati con Massimo Popolizio, realizzata insieme al Piccolo di Milano, o "Il filo di mezzogiorno" per la regia di Mario Martone, dal romanzo autobiografico di Goliarda Sapienza, interpretato da Donatella Finocchiaro e Roberto De Francesco e realizzato insieme agli Stabili di Napoli, Torino e Catania. Tra le ospitalità anche "La vita davanti a sé" di Romain Gary con Silvio Orlando (al debutto il 27 dicembre) a "Piazza degli eroi" di Thomas Bernhard con la regia di Roberto Andò, solo per citarne alcuni.

"Re-coding"

Palazzo Cipolla ospita "re-coding", monografica di Quayola fino al 30 gennaio 2022. Romano di origine e londinese di adozione, Quayola, classe 1982, fonde l'educazione classica agli strumenti più tecnologici della comunicazione per dare vita a una affascinante linguaggio ibrido che guarda al futuro: la mostra, divisa in tre sezioni (iconografia classica, sculture non finite e tradizione della pittura di paesaggio), racconta la sua ricerca artistica attraverso lavori realizzati tra il 2007 e il 2021.

A Palazzo Barberini la mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta

"Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento", a cura di Cristina Terzaghi, è la mostra in programma a Palazzo Barberini fino al 27 marzo 2022. Celebrando i 70 anni dalla riscoperta della tela di Caravaggio "Giuditta che decapita Oloferne", realizzata a Roma al principio del Seicento e custodita a Palazzo Barberini, e i 50 anni dall'acquisizione da parte dello Stato Italiano dell'opera, l'esposizione presenta in quattro sezioni 31 dipinti - quasi tutti di grande formato - provenienti da importanti istituzioni nazionali e internazionali.

"S-composizioni" al Gaggenau DesignElementi

Al Gaggenau DesignElementi "S-composizioni", personale di Francesca Piovesan, curata da Sabino Maria Frassà: allestita fino all'8 marzo 2022, la mostra esplora l'evoluzione della ricerca dell'artista, dalle iconiche sculture in vetro all'inedito ciclo di opere su carta "Aniconico", in cui attraverso il mosaico (i cui tasselli sono impronte fotografiche della pelle della stessa Piovesan) si riflette sul corpo umano e sulla sua scomposizione.

"Klimt. La Secessione e l'Italia" a Palazzo Braschi

L'oro e l'uso innovativo del colore, i paesaggi idealizzati nelle forme e nel cromatismo, e poi le regine incontrastate della sua ispirazione, le donne ammalianti, seducenti, languide, protagoniste di alcuni capolavori assoluti, come l'iconica Giuditta I (1901), La sposa (1917-18), dipinto nell'ultima fase creativa, e il celebre Ritratto di Signora (1916-17), trafugato nel 1997 e poi ritrovato nel 2019. Si tratta di un'immersione nell'eredità artistica di uno dei pittori più noti e amati al mondo la grande mostra "Klimt. La Secessione e l'Italia", in programma a Palazzo Braschi fino al 27 marzo 2022, che segna il ritorno dell'artista austriaco nel nostro Paese e a Roma, dove nel 1911 fu premiato all'Esposizione Internazionale d'Arte. A cura di Franz Smola, curatore del Belvedere Museum, di Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna e di Maria Vittoria Marini Clarelli, sovrintendente capitolina ai Beni Culturali, il progetto espositivo è imponente - il costo complessivo per la realizzazione ammonta a 1.7 milioni di euro - e ripercorre in 200 opere (di cui 49 di Klimt) tutta la carriera del pittore, con il duplice obiettivo di sottolinearne il ruolo di cofondatore della Secessione viennese ma anche di indagare la stretta relazione che egli ebbe con l'Italia. Tra dipinti, disegni, manifesti d'epoca e sculture - con prestiti eccezionali come appunto La sposa, che per la prima volta ha abbandonato la Klimt Foundation -, il percorso si articola in 14 sezioni. In chiusura un focus dedicato al Ritratto di Signora e alla sua storia eccezionale: rubato in circostanze misteriose dalla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, è stato poi ritrovato altrettanto misteriosamente nel 2019 nella stessa galleria.

"Amazônia"

Fino al 13 febbraio 2022 Sebastião Salgado è protagonista al Maxxi con la mostra "Amazônia", a cura di Lélia Wanick Salgado: attraverso oltre 200 immagini (accompagnate dal paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre), il percorso permette al visitatore di confrontarsi con il fragile e affascinante ecosistema amazzonico, rivelando come nelle aree protette dove vivono le comunità indiane la foresta non ha subito quasi alcun danno.

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