Roma, 2mila studenti in piazza per manifestare per la scuola. VIDEO

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Il corteo si unisce a quello in altre 80 piazze italiane per protestare contro la legge di bilancio e richiedere maggiori investimenti sul diritto allo studio e un cambiamento strutturale del sistema di istruzione pubblica. Cgil: “Al fianco di studenti e studentesse”

Studenti in piazza oggi a Roma. La manifestazione si unisce a quella in altre 80 piazze italiane e ciascuna è organizzata da Unione Degli Studenti, Rete della Conoscenza e LInk - Coordinamento Universitario, che si sono mobilitate in tutto il Paese contro la legge di bilancio e per richiedere maggiori investimenti sul diritto allo studio e un cambiamento strutturale del sistema di istruzione pubblica. "Oggi siamo in piazza perché vogliamo portare al centro i nostri bisogni e le nostre proposte, la politica ci deve ascoltare" affermano, in una nota, gli studenti.

La manifestazione a Roma

Il corteo, organizzato dalla Rete degli studenti medi, è partito da piazzale Ostiense. La manifestazione, preavvisata in Questura, è diretta a Largo Bernardino da Feltre, vicino al ministero dell'Istruzione. Tra gli striscioni, ne è stato esposto uno grande: "Vogliamo essere ascoltati". Tra gli slogan scanditi: “La scuola è pubblica e non si tocca, la difenderemo con la lotta” e “Se non cambierà lotta dura sarà”.

Un momento della manifestazione degli studenti, Roma, 19 novembre 2021. ANSA/ANGELO CARCONI
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Cgil: “Al fianco di studenti e studentesse”

"Siamo al fianco degli studenti e delle studentesse che oggi sono in piazza in tutta Italia per rivendicare una scuola pubblica, per lottare contro il lavoro precario, per il futuro del nostro Pianeta". Lo afferma la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, in occasione della mobilitazione nazionale studentesca. In legge di Bilancio, afferma la dirigente sindacale in un video su Collettiva in cui dialoga con il coordinatore della Rete degli studenti medi, Tommaso Biancuzzi, "ci sono pochissime risorse per i giovani, disperse, tra l'altro, in misure non significative. Nulla sulla questione lavoro e precarietà. È inaccettabile che oggi l'unica proposta lavorativa per i ragazzi e le ragazze sia un tirocinio extracurricolare o comunque una forma di lavoro precaria". Per Fracassi, "il vero problema resta la dispersione scolastica e l'assenza di politiche utili a riportare all'interno di un percorso di studi gli studenti che hanno abbandonato o stanno abbandonando la scuola". E, conclude, "i giovani devono partecipare alle scelte del Paese, solo così possiamo immaginare un futuro migliore".

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