Così il pontefice commentando il Vangelo del giorno: “Dio si è fatto carne e sangue, si è abbassato fino a diventare uomo come noi, si è umiliato fino a caricarsi delle nostre sofferenze e del nostro peccato, e ci chiede di cercarlo, perciò, non fuori dalla vita e dalla storia, ma nella relazione con Cristo e con i fratelli”
"Non bisogna inseguire Dio in sogni e immagini di grandezza e di potenza, ma bisogna riconoscerlo nell'umanità di Gesù e, di conseguenza, in quella dei fratelli e delle sorelle che incontriamo sulla strada della vita". Lo ha detto papa Francesco all'Angelus, commentando il Vangelo del giorno. "Dio si è fatto carne e sangue - ha proseguito il Pontefice -: si è abbassato fino a diventare uomo come noi, si è umiliato fino a caricarsi delle nostre sofferenze e del nostro peccato, e ci chiede di cercarlo, perciò, non fuori dalla vita e dalla storia, ma nella relazione con Cristo e con i fratelli".
Il commento sull’Eucaristia
Secondo il Papa, "anche oggi la rivelazione di Dio nell'umanità di Gesù può suscitare scandalo e non è facile da accettare". E questa "scandalosità", ha aggiunto, "è ben rappresentata dal sacramento dell'Eucaristia: che senso può avere, agli occhi del mondo, inginocchiarsi davanti a un pezzo di pane? Perché mai nutrirsi assiduamente di questo pane? E il mondo si scandalizza". Francesco ha concluso invitando a non meravigliarsi se "Gesù Cristo ci mette in crisi": "Anzi - ha osservato -, preoccupiamoci se non ci mette in crisi, perché forse abbiamo annacquato il suo messaggio. E chiediamo la grazia di lasciarci provocare e convertire dalle sue 'parole di vita eterna'".