È stato rinnovato il protocollo di intesa firmato nel luglio 2020 dal cardinale vicario Angelo De Donatis, dalla sindaca Virginia Raggi, da Città metropolitana e dall'Ufficio scolastico del Lazio
Centinaia di ragazzi romani potranno seguire le lezioni scolastiche nelle aule del catechismo e negli spazi parrocchiali anche per il 2021-2022. È stato infatti rinnovato il protocollo di intesa che era stato firmato il 28 luglio 2020, dal cardinale vicario Angelo De Donatis, dalla sindaca Virginia Raggi, da Teresa Maria Zotta per Città metropolitana Roma Capitale e da Rocco Pinneri per Ufficio scolastico del Lazio. "Molte scuole, infatti, avevano potuto contare sull'aiuto offerto dalla diocesi, e solo grazie agli spazi messi a disposizione molti istituti avevano potuto garantire lezioni in presenza per tutti", comunica la diocesi. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)
L'accordo rinnovato
Nel protocollo rinnovato anche per il prossimo anno scolastico si precisa che "Roma Capitale e Città metropolitana di Roma Capitale procederanno, con l'ausilio dell'Ufficio scolastico regionale per il Lazio e dei competenti dirigenti scolastici, all'effettuazione di una ricognizione dei fabbisogni di ulteriori spazi utili e segnaleranno al Vicariato le esigenze rilevate, specificando altresì l'area urbana di interesse e fornendo, per ciascun istituto, informazioni sulla popolazione scolastica servita". Dal canto suo, il Vicariato farà da tramite con le parrocchie e gli altri enti religiosi, che "metteranno a disposizione, secondo le proprie possibilità, ambienti chiusi e aree scoperte che possano consentire ai diversi istituti di ampliare lo spazio-scuola e rispettare con maggiore cura le indicazioni (in primis il 'distanziamento fisico') fornite dalle autorità governative e sanitarie per prevenire, nel contesto scolastico, forme di contagio da Covid-19". Soddisfazione da tutti i firmatari, con l'auspicio che questa possa diventare "una prassi consolidata". Commenta Rosario Salamone, direttore dell'Ufficio scuola del Vicariato: "Di fronte all'esigenza e alla necessità, la Chiesa risponde sempre andando incontro, tendendo la mano. La consuetudine alla solidarietà è nelle corde della Chiesa. Abbiamo ragionato - aggiunge - avendo a cuore il tema della formazione dei ragazzi, la possibilità di far esprimere il loro potenziale in pienezza, cosa che la Dad ha dimostrato di non consentire".