Stadio Roma: terreni ceduti alla CPI Tor di Valle per 50 milioni

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La Cpi, subito dopo l'acquisizione, ha chiesto un incontro urgente per chiarimenti al Campidoglio in merito all'area. Giuseppe Colombo, Presidente di Cpi Property Group Italia: “È invito a fare chiarezza in una vicenda che si sta protraendo da tanto tempo dal momento che siamo proprietari dell'area con una convenzione in attesa di firma”

Si chiude il capitolo Parnasi-Tor di Valle per il nuovo stadio della Roma. I terreni sono stati ceduti infatti alla CPI Tor di Valle, ovvero la società del magnate Radovan Vitek, per una cifra che si dovrebbe aggirare sui 50 milioni. La Cpi, subito dopo l'acquisizione, ha chiesto un incontro urgente per chiarimenti al Campidoglio in merito all'area di Tor di Valle.

Presidente Cpi Property Group Italia: “Invito a fare chiarezza”

"Si tratta di un invito a fare chiarezza in una vicenda che si sta protraendo da tanto tempo dal momento che siamo proprietari dell'area con una convenzione in attesa di firma - ha spiegato Giuseppe Colombo, Presidente di Cpi Property Group Italia - Da parte nostra c'è la piena disponibilità a intavolare un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte, al fine di non disperdere il lungo lavoro fatto fino a oggi ed anche per verificare i presupposti per poter portare avanti un importante progetto per Roma."

“Confronto operativo è concreto passo per salvaguardia città”

"L'area acquistata è un'area urbana che attende di essere rigenerata da diversi anni, con una variante urbanistica già adottata e una convenzione pronta per essere firmata. La richiesta di avvio di un confronto operativo, oltre che rappresentare una legittima istanza del nuovo proprietario, è un concreto passo nella direzione di voler salvaguardare, in primis, gli interessi della città anche nell'ottica di rimanere attrattiva per gli investimenti privati, anche d'interesse internazionale", aggiungono i vertici di Cpi.

La situazione

Sullo sfondo c’è anche la questione della dichiarazione dell'interesse pubblico dell'area. A fine maggio la giunta capitolina ha infatti revocato la delibera per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor di Valle. E la revoca della pubblica utilità sull'operazione legata allo stadio della Roma è stata già calendarizzata in Aula. Un passaggio che Eurnova, ovvero l'ex proprietario, però sta tentando di scongiurare con l'ipotesi, nel caso contrario, di una possibile richiesta di ingenti risarcimenti. Una causa multimilionaria di cui "sarebbero tenuti a rispondere in termini di responsabilità patrimoniale ed amministrativa, anche a titolo personale ed in concorso, tutti gli amministratori pubblici". La possibile decadenza dell'interesse pubblico dell'area sarebbe un colpo anche per il valore effettivo dei terreni e i possibili progetti da attuare. Del resto però la Roma da mesi ha abbandonato il progetto nell'area, decidendo di trovare una nuova zona per costruire lo stadio.

Un'immagine del rendering del progetto definitivo dello stadio dell'AS Roma a Tor di Valle, Roma, 30 maggio 2016. ANSA/Ufficio stampa Comin & Partners ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

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