Donna uccisa a coltellate dal marito in strada a Roma

Lazio
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È accaduto in zona Portuense. La vittima, di 40 anni, è morta poco dopo il trasferimento in ospedale. L’uomo, un 49enne, è stato bloccato dai passanti e poi arrestato dalla polizia

Una donna è stata uccisa a coltellate dal marito in strada a Roma. È accaduto nel primo pomeriggio in via Greppi, in zona Portuense. La vittima, una 40enne dello Sri-Lanka, è morta poco dopo il trasferimento nell'ospedale San Camillo - Forlanini a causa delle numerose e gravissime ferite da taglio riportate. L’uomo, un 49enne connazionale, è stato bloccato dai passanti e poi arrestato dalla polizia.

La donna è stata colpita in strada da almeno dieci coltellate, intorno alle 14.30, davanti agli occhi di alcuni passanti. Dai primi accertamenti, sembra che all'origine dell'omicidio vi sia un periodo di crisi che la coppia stava attraversando. Sul posto per i rilievi la polizia scientifica.

La nota dell'ospedale

La vittima, si legge in una nota della Direzione Sanitaria dell'Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, "è stata immediatamente presa in carico dai medici del trauma team (rianimatori dell'Uosd Shock e Trauma e chirurghi generali), ma nonostante le cure repentine ha avuto un arresto cardiaco - aggiunge l'ospedale -. D'urgenza è stata trasferita in sala operatoria e sottoposta ad intervento chirurgico multidisciplinare. Purtroppo le ferite risultavano gravissime e nonostante gli sforzi terapeutici dell'équipe curante la paziente è deceduta. La salma è stata posta a disposizione della autorità giudiziaria". 

Omicida bloccato da carabinieri fuori servizio

A fermare l’omicida è stato Gianluca Coppa, carabiniere della stazione di Ponsacco, in provincia di Pisa, che ieri, libero da servizio, si è trovato a passare nel luogo in cui la 40enne è stata accoltellata. "D'istinto mi sono diretto verso di lui anche se non avevo con me l'arma in dotazione - spiega il militare, in vacanza a Roma con la moglie - Era sul marciapiede di fronte alla donna. Ho visto che aveva in mano un coltello da cucina. Gli ho intimato per due volte di buttarlo a terra e lo ha fatto. Mi sono qualificato come carabiniere e l'ho messo a terra. Poi ho chiamato il 112. Era agitato diceva delle cose nella sua lingua, non si capiva". 

Il carabiniere ricorda quanto accaduto: "Stavo passeggiando con mia moglie quando ho sentito delle urla. Inizialmente pensavo provenissero da un palazzo, poi ho girato l'angolo e ho visto una donna a terra tra le macchine in una pozza di sangue. Era cosciente e viva. Parlava malissimo italiano, respirava molto male. Non capivo cosa dicesse poi ha sollevato il busto e mi ha fatto vedere la ferita. Ho capito che era stata aggredita, aveva delle ferite anche sulle braccia". Così, prosegue il militare, "ho lasciato mia moglie dicendole di aiutarla e tenerla sveglia mentre erano in arrivo i soccorsi e sono andato dall'altra parte del marciapiede dove ho visto quell'uomo con una cosa in mano. Avvicinandomi ho capito che era un coltello". Poi sono arrivate anche altre persone. "Ho tranquillizzato i presenti, che erano molto arrabbiati e ho spiegato anche a loro che ero un carabiniere. Poi sono arrivati i soccorsi”.

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