Le indagini hanno permesso di accertare che i due, nei giorni precedenti le prove scritte e orali, hanno rivelato i quesiti predisposti per il concorso falsando le procedure in favore di rapporti di conoscenza. La Regione: "Pronti a costituirci parte civile"
Un dirigente ed un funzionario della Asl di Latina sono finiti ai domiciliari con l'accusa di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio, entrambi nella forma aggravata. A eseguire i provvedimenti cautelari Polizia di Stato e Guardia di Finanza di Latina.
I concorsi al centro dell'indagine
Al centro delle indagini, svolte dalla locale Squadra Mobile e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, due concorsi pubblici indetti nel settembre 2019 e nel dicembre 2020, e svolti in forma aggregata tra le Asl di Frosinone, Latina, Viterbo e Roma 3, con la Asl di Latina individuata quale capofila, entrambi caratterizzati da un elevato numero di partecipanti. Le selezioni si sono tenute nei mesi di agosto e dicembre del 2020: la prima, relativa a 23 posti da collaboratore amministrativo professionale, ha visto la partecipazione di quasi 1.300 persone, mentre per la seconda, relativa a 70 posti con qualifica di assistente amministrativo, sono state presentate più di 2.900 domande.
Le accuse
In entrambe le procedure gli indagati facevano parte delle commissioni esaminatrici in qualità, rispettivamente, di Presidente e Segretario. Le indagini hanno permesso di accertare che i due, nei giorni precedenti le prove scritte e orali, hanno rivelato i quesiti predisposti per il concorso attestando falsamente la regolarità della procedura dei verbali della commissione. In entrambi i concorsi, le procedure previste dai bandi a tutela dell'imparzialità della Pubblica Amministrazione e volte a favorire il merito degli aspiranti, siano state falsate in favore di rapporti di conoscenza dei candidati. In cinque casi è stato possibile identificare i candidati "favoriti", accertando come i membri della Commissione, in particolare il dirigente oggi arrestato, abbiano contattato i candidati per comunicare loro le domande che avrebbero posto in sede di esame orale. Gli accertamenti compiuti inoltre hanno evidenziato come lo spettro di "favori" elargiti dagli indagati grazie a tale meccanismo illecito fosse estremamente vasto, come vasta appare la rete di connivenze creatasi.
Regione Lazio: "Pronti a costituirci parte civile"
"Desidero ringraziare la polizia di Stato, la guardia di Finanza di Latina e la magistratura per le importanti operazioni che stanno svolgendo sulle ipotesi di procedure concorsuali inquinate. Bene ha fatto il direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, ben prima degli arresti odierni, a revocare in accordo con la Direzione regionale Salute il bando concorsuale e allontanare il dirigente dalla Direzione amministrativa che ha gestito il concorso". Così l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato. "Su queste questioni non guardiamo in faccia a nessuno e la trasparenza e le legittimità devono essere elementi essenziali - prosegue -. Annuncio sin da ora che si dovranno adottare tutti gli atti consequenziali nei confronti dei dipendenti della Asl e che, se le contestazioni verranno confermate, ci costituiremo parte civile per risarcire un danno di immagine subito dal Servizio sanitario regionale".
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