Nel corso delle indagini sono stati identificati 157 lavoratori e sequestrati 224 litri di prodotti fitosanitari non autorizzati. Sequestrati preventivamente importi e beni per circa 557mila euro
Una cinquantina di carabinieri dei Nas hanno eseguito sette misure cautelari in carcere ai danni di altrettante persone accusate di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento di extracomunitari in agricoltura, estorsioni e uso di fitofarmaci non autorizzati per le coltivazioni in serra. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Latina e l'operazione, dei carabinieri dei Nas di Latina, si svolge tra Terracina (Latina) e la provincia di Venezia.
Le indagini
L'attività di indagine è iniziata dal 2019 partita dalla denuncia di un bracciante di origini bengalese. Il gruppo avrebbe sfruttando i braccianti servendosi di due "caporale". Secondo gli inquirenti, l'organizzazione "assumeva e impiegava manodopera di cittadini stranieri, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno e vulnerabilità". Per chi indaga la stessa organizzazione criminale "perseguiva, con l'ausilio di un agronomo destinatario di una delle misure cautelari, una spregiudicata coltivazione di rogati destinati al mercato locale, nazionale ed europeo, incentrata su metodi irregolari ricorrendo all'uso continuo e massivo di fitofarmaci non autorizzati sulle culture in serra, impiegando in tali compiti lavoratori non formati, non abilitati e privi dei previsti dispositivi di protezione". Nel corso delle indagini sono stati identificati 157 lavoratori e sequestrati 224 litri di prodotti fitosanitari non autorizzati. Sequestrati preventivamente importi e beni per circa 557mila euro.
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