Vaccini, attacchi hacker alla Irbm: Procura di Roma avvia indagine

Lazio

L’azienda sta collaborando con l'università di Oxford al vaccino anti-Covid che verrà commercializzato da AstraZeneca. Il procedimento è stato aperto per il reato di accesso abusivo al sistema informatico

I pm di Roma hanno avviato un’indagine dopo la denuncia presentata in relazione ad alcuni attacchi hacker subiti nelle ultime settimane dalla Irbm di Pomezia, l’azienda che sta collaborando con l'università di Oxford al vaccino anti-Covid che verrà commercializzato da AstraZeneca. Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Angelatonio Racanelli, è stato aperto per il reato di accesso abusivo al sistema informatico. Le indagini sono state delegate al Cnaipic, Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, della Polizia Postale. (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)

Le indagini

Il procedimento ipotizza il reato di accesso abusivo al sistema operativo e al sistema informatico. Gli accertamenti sono stati affidati alla Polizia postale ed in particolare agli specialisti del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche. A lanciare l'allarme sulle incursioni illecite nei sistemi tecnologici della società romana è stato nelle scorse settimane Piero Di Lorenzo, presidente della società di Pomezia. Nel corso di alcune interviste ha affermato che la Irbm "da mesi era sotto attacco di pirati informatici". Azioni, a detta del presidente dell'azienda, messe in atto non da mani inesperte, non da "semplici ragazzini", ma "attacchi molto violenti, fatti da professionisti". Toccherà ora agli inquirenti capire in primo luogo se siamo di fronte ad azioni che arrivano dall'estero e, soprattutto, se l'obiettivo dei "pirati del web" era carpire informazioni relative alle ricerche svolte dalla società per la creazione del vaccino anti-Covid.

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