Sette cinghiali abbattuti in un parco di Roma, rabbia degli animalisti

Lazio

Un esemplare femmina e i suoi sei cuccioli sono stati uccisi dopo essere stati narcotizzati. Dopo l'episodio è scoppiata la polemica su chi ha dato l'ordine di sparare agli animali, con un scontro a distanza tra Campidoglio e Regione Lazio. Intanto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha chiesto agli uffici la costituzione di una commissione d'inchiesta amministrativa per fare luce sui fatti

A Roma una mamma cinghiale e sei cuccioli sono stati uccisi dopo essere stati narcotizzati. A raccontarlo Piergiorgio Benvenuti, presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale che definisce l'episodio 'indegno'. "La peggiore soluzione che si poteva trovare – ha detto Benvenuti - Esprimiamo apprezzamento e solidarietà a un gruppo di cittadini che hanno protestato in strada contro la soluzione adottata con l'ausilio della Polizia provinciale armata di fucili a poca distanza dalla Basilica di San Pietro". La notizia è stata riportata dal quotidiano La Repubblica. Dopo l'episodio è scoppiata la polemica su chi ha dato l'ordine di sparare agli animali, con un scontro a distanza tra Campidoglio e Regione Lazio. Intanto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha chiesto agli uffici la costituzione di una commissione d'inchiesta amministrativa per fare luce sui fatti e valutare eventuali profili di responsabilità. La senatrice di Leu, Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, ha annunciato "un'interrogazione volta a far luce sulla vicenda".

Benvenuti: “Potevano essere rimessi in libertà”

"Nei giorni scorsi la famiglia di cinghiali, attirati da cumuli di rifiuti si era rifugiata nel giardino Mario Moderni, in via della Cava Aurelia, che per la mamma-cinghiale poteva rappresentare un rifugio sicuro per tutta la sua famiglia, ma è subito scattata la trappola con i cancelli del giardino che sono stati chiusi per bloccarli. In quel momento era facile catturarli senza sopprimerli ed utilizzare le armi per narcotizzarli ed eseguire la condanna a morte attraverso punture con liquido letale, nel pieno centro della Capitale" aggiunge Benvenuti sottolineando: "Responsabilità della Regione, l'inerzia della sindaca Raggi, l'incapacità di raccogliere e gestire i rifiuti nella città, hanno condannato a morte una inerme famiglia di cinghiali che potevano agevolmente essere rimessi in piena libertà in natura".

Oipa: “Ignorate soluzioni alternative”

L'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede a Roma Capitale e Regione Lazio perché sia stato deciso di uccidere sbrigativamente una mamma cinghiale e i suoi sei cuccioli che avevano trovato riparo in un'area giochi dell'Aurelio, invece di salvare la loro vita date le soluzioni alternative che erano state offerte dalle associazioni. "Attendiamo una risposta, anzitutto dal presidente della Commissione capitolina Ambiente, Daniele Diaco, che ha assistito all'anestesia e all'iniezione letale, al sindaco di Roma, Virginia Raggi, e al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti", dichiara la delegata dell'Oipa di Roma, Rita Corboli.

Brambilla: "Barbara esecuzione"

"Ieri è stata compiuta una strage a sangue freddo per mano dell'amministrazione comunale di Roma e dei suoi dirigenti - attacca Michela Vittoria Brambilla (Fi), presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente - Nonostante la Leidaa avesse offerto di prendersene carico e avesse acquisito l'intesa con la Regione Lazio, il dirigente del Comune di Roma ha dato comunque l'ordine di uccidere gli animali. Per questo lo denuncerò e chiedo alla sindaca Raggi di sollevarlo immediatamente dall' incarico". Non solo. Brambilla sottolinea che "il dirigente del Comune di Roma che ha dato l'ordine mi ha anche insultato con epiteti sessisti irriferibili". Su quest'ultima questione è intervenuta anche la sindaca Raggi con un tweet: "Esprimo la mia solidarietà a Brambilla per gli insulti sessisti che ha raccontato di aver ricevuto ieri sera. La violenza, anche verbale, è sempre da condannare".

Diaco: “Noi contrari, avvieremo un'indagine sulle responsabilità”

La replica del presidente della commissione Ambiente di Roma Capitale, Daniele Diaco (M5s) non si è fatta attendere: "La Regione ordina l'uccisione di 6 cinghiali, la Brambilla sbraita comodamente dal divano di casa sua e noi, gli unici ad averci messo la faccia e ad aver sempre palesato contrarietà all'uccisione di questi animali, saremmo i carnefici? Scandaloso. Per 3 ore ho presidiato il Giardino Mario Moderni per cercare di ribadire che l'abbattimento non è la soluzione più idonea, corretta ed eticamente giusta. Assente la Regione Lazio, l'unico soggetto che poteva fermare l'esecuzione dei sei cinghiali in quanto unico ente competente in materia di fauna selvatica".

Assessore regionale all'Ambiente Onorati: "Gabbie erano state messe a disposizione"

La Regione Lazio, per bocca dell''assessora all'Ambiente Enrica Onorati, chiarisce ."La decisione della telenarcosi e della eutanasia è stata assunta all'unanimità al tavolo tecnico. Nonostante ciò, in serata, grazie alla messa a disposizione da parte dell'onorevole Brambilla della sua associazione durante una telefonata intercorsa tra lei, Diaco e me come Regione abbiamo manifestato la nostra disponibilità a dare in comodato d'uso le gabbie dei Parchi del Lazio al Comune di Roma per permettere il prelievo degli animali. Cosa che comportava un lasso di tempo necessario alla messa a disposizione, poiché le gabbie di RomaNatura, che siede al tavolo, erano impegnate nel contenimento della fauna selvatica nella riserva naturale, come previsto dalla legge. La telefonata si è conclusa con l'impegno di Diaco di avvertire" il dirigente del Comune per predisporre il tutto. "Da lì, abbiamo appreso tristemente dagli organi di stampa, sia io che l'onorevole Brambilla, dell'avvenuta operazione al giardino", conclude Onorati.

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