Corruzione a Roma, assunzioni in Rsa in cambio di favori: 5 arresti

Lazio

La vicenda riguarda la ristrutturazione di una struttura per anziani. Un funzionario della Polizia Locale e un funzionario Amministrativo avrebbero garantito il 'buon esito' della pratica e in cambio il referente della clinica avrebbe garantito l'assunzione di personale all'interno della casa di riposo

Cinque persone, tra cui due pubblici ufficiali ed esponenti della politica locale, sono state arrestate nell'ambito di un'indagine della polizia locale e dei carabinieri su un presunto giro di corruzione attorno alla ristrutturazione e all'ampliamento di una Rsa. In particolare, un funzionario della Polizia Locale e un funzionario Amministrativo che operavano nell'ambito di un Municipio capitolino avrebbero garantito il 'buon esito' della pratica e, in cambio dei favori resi, il referente della clinica avrebbe garantito l'assunzione di personale all'interno della struttura sanitaria.

Gli arresti

Nell'operazione sono finiti ai domiciliari l'ex capogruppo Pd del Municipio V, Alfredo Fabbroni e Antonio Fabbroni, componente della Direzione Roma del partito. Raggiunti da misura cautelare anche il funzionario della Polizia Locale di Roma Capitale Marco Ianni, il responsabile dell'ispettorato edilizio del Municipio V, Italo Merli e Fabio Gera, l'imprenditore interessato all'esito della procedura amministrativa per la ristrutturazione dei locali della clinica Mendicini, in via degli Olmi, allo scopo di aumentarne i posti letti. Per il gip Paola Della Monica "l'accordo corruttivo riguarda l'ampliamento di una clinica e, dunque, un progetto che presenta anche una particolare rilevanza economica, fatto questo che contribuisce a connotare di gravità il fatto, perché, in ultima, analisi, viene attinto un settore, quale quello della sanità, particolarmente sensibile e di interesse per la collettività".

L'inchiesta

Le indagini della polizia locale e dei carabinieri della compagnia Piazza Dante, coordinate dal Procuratore Aggiunto Paolo Ielo e dai Sostituti Procuratori Luigia Spinelli e Gennaro Varone, sono scattate in seguito ad alcune denunce di cittadini cinesi. Dalle indagini sarebbe emerso che un consulente d'azienda, dovendo procedere alla ristrutturazione con conseguente ampliamento dei locali e dei posti letto di una struttura sanitaria con Residenza Sanitaria Assistenziale, per aggirare il normale iter burocratico amministrativo si avvaleva, per il tramite di due esponenti della politica locale, di pubblici ufficiali, incaricati di costruire documentazione che consentisse il buon esito della pratica. Inoltre il funzionario della polizia locale avrebbe chiesto per sé ai due politici il ruolo di Comandante della polizia locale in un comune dell'area metropolitana.

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