Lo prevede l'ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in vista degli incontri di serie A. "Sbagliato oggi anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza", ha sottolineato Zingaretti
Per Roma-Juve del 27 settembre e per Lazio-Inter del 4 ottobre l'accesso allo stadio Olimpico sarà consentito ad un massimo di 1.000 persone all'aperto. Lo prevede l'ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in vista degli incontri di serie A. (CORONAVIRUS: LA DIRETTA - GLI AGGIORNAMENTI NEL LAZIO)
L'ordinanza della Regione
"Ai sensi dell'art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica - si legge nella nota -, la presenza di pubblico sarà consentita solo presso i settori in grado di assicurare la permanenza delle persone presso la postazione seduta pre-assegnata per l'intera durata dell'evento. Gli organizzatori dovranno garantire il contingentamento ed il controllo degli ingressi e un'apposita segnaletica sui posti non utilizzabili. Sarà obbligatorio inoltre far rispettare un distanziamento minimo tra le sedute assegnate affinché tra uno spettatore e l'altro vi sia frontalmente e lateralmente, almeno 1 metro e assicurare la presenza di prodotti per l'igiene delle mani per gli spettatori e per il personale, in più punti dello stadio".
"Contrari a ipotesi su riapertura al 25% della capienza"
"Dopo l'appello dell'Associazione Nazionale dei Presidi che solo ieri ha richiamato il senso di responsabilità di studenti e genitori invitandoli ad usare sempre mascherine e distanziamento agli ingressi e le uscite delle scuole, evitando gli assembramenti di gruppi, ritengo sbagliato oggi, anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza creando quindi assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone. Stamattina il delegato della Regione Lazio ha abbandonato la Conferenza delle Regioni perché in disaccordo con questa ipotesi". Così in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che ha aggiunto: "Non c'entra niente lo sport o il calcio, ma mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza degli italiani".