"Ci siamo visti a Tor Sapienza - ha raccontato in aula il teste - e mi ha detto che la sera prima aveva fatto una sciocchezza, che non pensava di averlo ucciso"
"Valerio Del Grosso mi disse che non voleva uccidere Luca e di avere mirato con la pistola in basso, verso il marciapiede". E' quanto ha raccontato in aula un amico di Del Grosso, il giovane accusato dell'omicidio di Luca Sacchi, morto il 23 ottobre dello scorso anno a Roma (L’OMICIDIO – LE INDAGINI – LE MISURE CAUTELARI). Nel processo davanti ai giudici della prima Corte di Assise di Roma sono imputate, per vari profili penali, cinque persone.
Le testimonianza
"Ho incontrato Del Grosso - ha detto il testimone - il giorno dopo l'omicidio. Ci siamo visti a Tor Sapienza e mi ha detto che la sera prima aveva fatto una sciocchezza, che non pensava di averlo ucciso. Ha detto che non aveva mai avuto un'arma in mano prima e ha mimato il gesto di sparare verso il basso, verso il marciapiede". Ritornando all'incontro avuto con l'imputato, il teste ha aggiunto: "La sera in cui ci siamo incontrati insieme ad altre persone aveva le lacrime agli occhi, stava male, non ce la faceva neanche a parlare, aveva paura a dirlo alla sua famiglia e fui io a dirlo a suo fratello. Io ho consigliato a Del Grosso di consegnarsi alle forze dell'ordine ma la paura lo ha frenato. So che in quel periodo aveva problemi con la ex compagna, era legatissimo al figlio, andava dallo psicologo e assumeva farmaci", ha concluso il teste.