Roma, diventa madre dopo aver subito 50 arresti cardiaci

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La donna, in seguito a un lungo periodo passato tra ricoveri e periodo di recupero, è riuscita a partorire nel dicembre del 2019

Katia Contiguglia, 32enne romana e cardiopatica, è sopravvissuta a 50 arresti cardiaci. Per di più, nel dicembre del 2019 è riuscita a partorire Francesco, 8 mesi. “Con Francesco è sbocciato il futuro mio e della mia famiglia” afferma Katia, riferendosi alla figlia Erika, di due anni e mezzo, e al marito Fabio, autore di un selfie che li ritrae al mare. A riportare la notizia è anche il Corriere della Sera.

Il racconto

Katia racconta la sua storia, che comincia il 31 marzo del 2018: “Mi sono svegliata la mattina e ho sentito subito che qualcosa non andava. Eravamo in vacanza a Napoli a casa dei miei suoceri. Sono svenuta. Fabio era vicino a me. Mi ha salvata mia suocera che aveva seguito proprio la settimana prima un corso di primo soccorso e aveva imparato le manovre della rianimazione manuale.
La signora Rosa (la suocera) non si arrende e insiste col massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza. Katia viene portata all’ospedale più vicino di Torre del Greco e poi all’ospedale Del Mare, in rianimazione, nel centro di Pio Zannetti. Gli arresti cardiaci si susseguono per 6 giorni, è un continuo uscire e rientrare nella vita, il coma incombe e non la molla per 8 giorni, i cardiologi di Napoli non riescono a darsi una spiegazione.

Il ricovero a Milano

Poi, qualcuno suggerisce di rivolgersi al dottor Carlo Pappone, noto aritmologo del San Donato di Milano. Al telefono lui intuisce quale potrebbe essere la soluzione. È Zannetti ad accompagnarla a Milano con un aereo militare. Katia viene operata: ablazione del cuore e impianto di un defibrillatore permanente. Lei si riprende, ma la diagnosi resta incerta: fibrillazione ventricolare idiopatica.
Non si capisce perché una donna giovane, sana, sportiva, in forma fisica perfetta (tre volte a settimana lezione di total body in palestra e corsa, 47 chili sulla bilancia), mai una sigaretta, niente alcol, che la sera prima era andata a dormire sentendosi in piena forma, la mattina si è alzata dal letto ed è svenuta. Il 16 aprile, Pappone la dimette e la lascia tornare a Roma, dove abita.

Il recupero

Katia cerca di tornare alla normalità: “Ho il ricordo dei risvegli in ospedale, dei medici che parlavano e io che non sapevo dove fossi. Una sensazione orribile. Nei primi mesi avevo paura del mio cuore matto. Mi aveva tradita 50 volte e avrebbe potuto riprovarci. Quando sono rimasta incinta credevo che non sarei riuscita a sostenere la gravidanza. E fino in ultimo in sala parto ero spaventata che sforzandomi non avrei retto”.

La nascita di Francesco

È il 27 dicembre del 2019, metà mattinata, quando spunta fuori la testolina di Francesco. Katia afferma: “Gli daremo un secondo nome. Carlo, per riconoscenza al prof”. Antonio Ragusa è il direttore di ostetricia e ginecologia del Fatebenefratelli-Isola Tiberina, dove il bimbo è nato. La donna avrebbe dovuto fare il cesareo, invece è stato un parto naturale, grazie all’insistenza dell’ostetrico e dell’anestesista Maria Grazia Frigo. 

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