Roma, operazione contro clan Senese: 28 ordinanze

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Tra le persone finite in carcere, c'è anche Claudio Cirinnà, 54 anni, fratello della parlamentare del Pd, Monica Cirinnà. Il 54enne non avrebbe legami diretti con il clan Senese ma, sostanzialmente, prestava somme di denaro a soggetti che, a loro volta, erano vittime di usura da parte del clan

Operazione anticamorra nella Capitale e del Nord Italia della guardia di finanza e della squadra mobile di Roma che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 28 esponenti della famiglia Senese, ritenuti responsabili di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni e aziende per circa 15 milioni di euro. Inoltre, tra le persone finite in carcere, c'è anche Claudio Cirinnà, 54 anni, fratello della parlamentare del Pd, Monica Cirinnà. Nei confronti di Claudio Cirinnà la Procura di Roma contesta i reati di usura, estorsione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Secondo quanto accertato dagli inquirenti l'arrestato non avrebbe legami diretti con il clan Senese ma, sostanzialmente, prestava somme di denaro a soggetti che, a loro volta, erano vittime di usura da parte del clan. Nell'operazione di oggi è coinvolto anche il figlio di Cirinnà, 26 anni, per il quale il gip della Capitale ha disposto gli arresti domiciliari. 

Le parole di Monica Cirinnà

"Apprendo con amarezza e dolore da notizie di agenzia che mio fratello sarebbe coinvolto in un'inchiesta giudiziaria. So pochissimo della sua vita travagliata, benché abbia sempre cercato di aiutarlo a mettere sulla giusta via la propria esistenza. Il fatto che avesse accolto in casa nostro padre 90enne mi aveva fatto sperare in un ravvedimento. Se così non fosse, ne sarei addolorata e profondamente delusa. Mi auguro che la sua posizione venga chiarita al più presto. Per quanto mi riguarda considero la responsabilità penale personale, così come personale è il dolore che provo in questo momento. Chiedo pertanto che venga rispettato assieme all'intimità della mia famiglia", ha detto la Cirinnà.

Le indagini

Nell'operazione sono stati impegnati circa 200 tra finanzieri e poliziotti, con l'esecuzione anche di perquisizioni, nelle province di Roma, Napoli, Verona, Frosinone, L'Aquila. Contestata anche l'aggravante di aver agito con metodo mafioso agevolando la galassia criminale della camorra campana. Le indagini hanno riguardato la penetrazione della camorra nel tessuto economico e commerciale della Capitale.

Il provvedimento

Il provvedimento riguarda, tra gli altri, Michele Senese detto "o' pazz", capo indiscusso del gruppo criminale e attualmente in carcere perché mandante dell'omicidio Carlino del 2001, il fratello Angelo Senese, il figlio di Michele, Vincenzo e la moglie del boss Raffaella Gaglione. 

Il Gip: “Senese è lucido, freddo e consapevole”

"Si esclude, radicalmente, che l'equilibrio psicofisico di Michele Senese (detto "O' pazz") sia inficiato da patologie psichiatriche, strumento cavalcato da Senese in trascorse vicende giudiziarie, smentite proprio dal tenore di numerosi dialoghi intercettati nel corso delle indagini che hanno invece dimostrato lucidità, freddezza e piena coscienza e consapevolezza delle sue opere", afferma il gip nell'ordinanza. "La caratura criminale di Senese non solo è storicamente consolidata nel territorio della capitale ma è descritta in tutta la sua potenzialità nelle conversazioni captate. Senese rimane il capo assoluto e indiscusso dell'organizzazione criminale". Secondo il gip le "investigazioni hanno permesso di svelare che perfino il regime carcerario appare inidoneo a recidere i contatti di Senese con il territorio su cui esplica il proprio dominio criminale". Il giudice sottolinea che il "sistema illecito compiutamente sviscerato diviene ancora più attuale e allarmante in questa fase di grave crisi di liquidità degli operatori economici, i quali, nell'esigenza di recuperare denaro in contanti per far fronte alla più grande crisi economica degli ultimi decenni dovuta alla pandemia da Covid 19, potrebbero ricorrere, in maniera sempre più ampia e diffusa ai prestiti erogati dalla criminalità organizzata a costo decisamente superiori a quelli legali".

Gli affari

Da quanto si apprende, inoltre, erano vari i canali di investimento che il clan Senese utilizzava per "ripulire" e far "fruttare" le somme di danaro accumulate nel tempo e almeno in parte occultate in luoghi non convenzionali, spesso ricavati all'interno di diversi immobili nella disponibilità della famiglia. La famiglia ha investito circa 500mila euro nel commercio all'ingrosso di abbigliamento a Frosinone e Verona, e altri 400mila euro reimpiegati in Lombardia. Altre somme di denaro illecite, per circa un milione di euro, dapprima trasferite in Svizzera e poi impiegate per finanziare attività imprenditoriali di una società milanese. Parallelamente il fratello del boss, Angelo Senese, è riuscito a fare confluire investimenti per oltre 230mila euro in attività di ristorazione a Roma, nonché un importante stabilimento in provincia di Latina di produzione casearia.

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