Roma, operazione antidroga: 12 arresti

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Dieci persone sono finite in carcere e due ai domiciliari. Smantellato un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi da fuoco

Blitz antidroga questa mattina a Roma. Oltre cento gli agenti di polizia impegnati nell'operazione, che ha portato all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip (10 in carcere e due ai domiciliari) e al sequestro di oltre 15 chili di stupefacente, quattro pistole e un giubbotto antiproiettile. 

Durante il blitz, avvenuto nel comprensorio di Ponte di Nona, zona in cui operava il gruppo, a quanto reso noto, da una delle palazzine sono stati lanciati numerosi vasi e altri oggetti contro i poliziotti per ostacolare l'attività in corso.

Smantellato il sodalizio criminale

Il sodalizio criminale smantellato dai poliziotti era dedito al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi da fuoco, organizzato militarmente. A quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo operava tra i caseggiati di un comprensorio Don Primo Mazzolari dove erano stati occupati illegalmente interi spazi pubblici e privati. L'organizzazione utilizzava vedette, posizionate nei punti nevralgici del quadrilatero, per avvistare l'arrivo delle forze dell'ordine e quindi allertare i pusher di turno, consentendogli di liberarsi dello stupefacente e fuggire all'interno dei cortili condominiali. Per avvisarli veniva usato un vero e proprio sistema di allarme: un braccialetto che generava una vibrazione al polso, evitando così urla e fischi. Il sodalizio, inoltre, pretendeva dai pusher turnazioni anche in orari notturni, garantendo così la continuità dello spaccio 24 ore su 24.

A capo un intero nucleo familiare

Ai vertici del gruppo criminale c'era un intero nucleo familiare. Secondo gli investigatori, la prepotenza con cui i suoi membri s'impossessavano di locali e appartamenti del comprensorio e la spregiudicatezza con cui affrontavano le forze dell'ordine anche durante le indagini, palesava la loro convinzione di essere "personaggi intoccabili". Il gruppo avrebbe terrorizzato anche i pusher. "Che voi cantà ..! io non so niente, che voi cantà, che devo morì? ma che stamo a giocà?" avrebbe detto qualche pusher arrestato.

 

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