Roma, riciclaggio ed estorsioni: 9 misure, arrestato anche ex senatore Sergio De Gregorio

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Lo si apprende da fonti di polizia. L’operazione della squadra mobile, coordinata dalla Dda, è scattata questa mattina. Sequestrate in maniera preventiva anche quote sociali, di conti correnti e del complesso aziendale facenti parte del patrimonio di alcune società

C’è anche l’ex senatore Sergio De Gregorio tra gli arrestati dell’operazione scattata questa mattina, e condotta dalla squadra mobile e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Lo si apprende da fonti di polizia. L’intervento delle forze dell’ordine avviene nei confronti di alcune società che sarebbero state create per riciclare denaro e commettere estorsioni contro locali del centro della Capitale.

Le misure cautelari e i sequestri

Gli agenti della prima sezione criminalità organizzata stanno eseguendo nove provvedimenti cautelari, emessi dal gip, a carico di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso, dei reati di estorsione, riciclaggio ed autoriciclaggio. Eseguito anche un decreto di sequestro preventivo delle quote sociali, dei conti correnti e del complesso aziendale che fanno parte del patrimonio aziendale di alcune società e un sequestro di 480mila euro.

Il presunto ruolo dell'ex senatore Sergio De Gregorio

"Vuoi tenere aperto questo bar o no? Vuoi che torniamo domani mattina e ti mettiamo i sigilli?". Così il gruppo criminale, secondo gli inquirenti guidato dall'ex senatore Sergio De Gregorio, avrebbe minacciato il gestore di un bar di Roma se non avesse "consegnato loro la somma di 80 mila euro". L'episodio è citato nell'ordinanza cautelare firmata dal gip di Roma. I fatti risalgono al 29 aprile 2016. "Mentre era presente sul posto a rafforzare i propositi anche De Gregorio, nel ruolo di mandante", tre degli arrestati avrebbero minacciato il commerciante, paventando i sigilli se non avesse pagato, "ovvero non avesse fatto consegnare" i soldi "da un cliente del bar di nazionalità romena, che li aveva sottratti per poi rendersi irreperibile". In base a quanto ricostruito dal giudice, gli arrestati avrebbero quindi costretto il titolare del bar a reperire "gli 80mila euro, procurandosi così l'ingiusto profitto". La somma sarebbe stata "investita nelle attività commerciali di cui De Gregorio", assieme a un altro indagato, "era titolare occulto".

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