Coronavirus, Garante Infanzia Lazio: voucher e internet gratis per studenti

Lazio
Foto di archivio (Fotogramma)

È la proposta di Jacopo Marzetti, che spiega: "Tantissimi bambini non hanno il computer o accesso alla rete e per molti di loro la chiusura della scuola sta rappresentando la perdita dell'unica occasione per potersi sentire parte di una comunità"

Voucher per l'acquisito di strumentazione tecnologica (pc, tablet, stampanti) e internet gratuito nelle abitazioni delle famiglie prive di accesso alla rete con figli in età scolare. È questa la richiesta che il Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Lazio, Jacopo Marzetti, ha avanzato al presidente Nicola Zingaretti e all'Ufficio scolastico regionale. Nonostante tutte le scuole si siano organizzate con metodi di didattica a distanza, per dare agli alunni la possibilità di seguire le lezioni e di mantenere i contatti con compagni e insegnanti, Marzetti spiega in una nota che "purtroppo la situazione non è così semplice per tutti, dal momento che molte famiglie non hanno internet, tantissimi bambini non hanno il computer, una stampante e per molti di loro la chiusura della scuola sta rappresentando la perdita dell'unica occasione per potersi sentire parte di una comunità". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)

La proposta del Garante

Da qui la proposta, in accordo con quanto già previsto dall'Autorità nazionale e regionale, dei voucher e della possibilità per gli studenti di avere Internet gratuito presso la loro abitazione, così da “prevenire al meglio situazioni di disagio - afferma Marzetti - che possano coinvolgere, loro malgrado, soggetti di minore età e le loro famiglie, e per garantire a tutti il diritto allo studio, come sancito nella Convenzione Onu per i Diritti dell'Infanzia e dell’Adolescenza".
"Non dimenticando, inoltre, - aggiunge Marzetti - l'importanza della 'didattica classica', è necessario prevedere dei supporti per l'acquisto di materiale di cancelleria quale ad esempio, quaderni, colori, matite, penne. Tutto questo - conclude il Garante dell'Infanzia - chiedendo ai dirigenti scolastici e agli insegnanti un coinvolgimento diretto vista la conoscenza territoriale e familiare della popolazione scolastica afferente ai loro istituti".

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