Coronavirus, i genitori di Niccolò: "Sta benissimo, è sempre stato forte". VIDEO

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I genitori

Sono arrivati oggi a Roma i genitori del 17enne di Grado bloccato due volte in Cina a causa della febbre ma risultato negativo ai test. Domani lascerà lo Spallanzani: "Non abbiamo mai avuto paura che potesse essersi contagiato, è sempre stato attento"

Sono arrivati oggi a Roma i genitori di Niccolò, il 17enne di Grado (Gorizia) rimasto bloccato per due volte in Cina a causa della febbre ma risultato negativo al nuovo coronavirus. Il giovane domani lascerà l'Istituto Spallanzani, dov’era stato ricoverato al suo rientro in Italia, e potrà finalmente ricongiungersi con i suoi cari. "Niccolò sta benissimo, mai stato così bene. Siamo felicissimi di poterlo riabbracciare", hanno detto i suoi genitori, che aggiungono: "È contento, non vede l'ora di uscire e domani finalmente torniamo a casa". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE)

"Tornerà in Cina"

Ad accoglierli all’ospedale c’erano l'assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia, e il direttore generale Marta Branca. "Niccolò tornerà in Cina, non si è mai scoraggiato, è sempre stato forte e non si è perso d’animo", hanno detto ancora ai giornalisti presenti all’esterno dell’Istituto romano. "Ci ha stupito che fosse così forte. Non abbiamo mai avuto paura che potesse essersi contagiato, è sempre stato attento. Allo Spallanzani a nostro figlio non hanno fatto mancare nulla. È diventato il figlio di tutti”, hanno proseguito. "Appena rientreremo a casa, tornerà a una vita normale, ha la scuola che lo aspetta. Quando sarà possibile magari faremo festa con gli amici".

"È andato tutto bene"

Poi, il ricordo di quei giorni di apprensione, quando loro figlio non poteva lasciare la Cina. "Qualche pensiero c'è stato, ma è andato tutto bene. Siamo stati in contatto con tutti quelli impegnati per farlo tornare. Siamo stati sempre informati sulle sue condizioni in Cina e qui in Italia". Per loro è stata una "grande garanzia, una marcia in più sapere che nostro figlio era seguito da medici dello Spallanzani".

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