L'opera raffigurava un abbraccio tra il ricercatore italiano e lo studente egiziano, arrestato a Il Cairo una settimana fa. L'artista l'aveva realizzata in via Salaria, sul muro che circonda Villa Ada, a pochi passi dall'Ambasciata d'Egitto
"Qualcuno lo ha rimosso... faceva così tanta paura? Finalmente non lo vedrà mai più nessuno", ha scritto su Instagram la street artist Laika denunciando la rimozione del murales (FOTO) che aveva realizzato martedì e che raffigurava l'abbraccio tra il ricercatore italiano, Giulio Regeni, e lo studente egiziano, Patrick George Zaki, arrestato a Il Cairo una settimana fa. Il murales era corredato dalla frase "Stavolta andrà tutto bene" e dalla parola "libertà". L'artista lo aveva realizzato a Roma in via Salaria, sul muro che circonda Villa Ada, a pochi passi dall'Ambasciata d'Egitto. Il suo, aveva dichiarato, era "un piccolo gesto" per fare "da stimolo ai media per accendere ancora di più i riflettori sulla vicenda di Zaki".
Laika: “Il poster ha messo paura a qualcuno”
L'opera, conferma l'artista Laika all'ANSA, è stata rimosso ieri ma non si sa quando di preciso. "Era più che prevedibile - afferma - Fortunatamente ci hanno impiegato tanto: l'abbraccio di Giulio e Patrick è entrato nelle case di tutti contribuendo ad alzare il livello di attenzione sul caso Zaki. Questa è la grande vittoria. Il poster ha messo paura a 'qualcuno' evidentemente. 'Qualcuno' che ha mostrato tutta la sua debolezza con questo gesto. Quella sagoma bianca, quell'ombra che rimane fa quasi più rumore di prima. L'opera ha fatto il suo corso... forse".