In un caso, un professionista non ha comunicato la morte del genitore avvenuta nel 1993 e fino al 2016 ha continuato ad incassare la pensione 'di guerra' del padre, per un totale di oltre 267.000 euro
Percepivano l’assegno pensionistico di persone decedute, procurando un danno da 3 milioni di euro per le casse dell'Inps e del Ministero dell'Economia e delle Finanze: per questo 37 persone sono state denunciate dalla guardia di finanza di Roma. Le accuse, a vario titolo, sono di indebita percezione di erogazioni pubbliche a seguito di dichiarazioni mendaci e di truffa aggravata ai danni dello Stato. Gli indagati ricevevano, a seconda dei casi, la pensione ordinaria, l'assegno sociale, l'indennità di accompagnamento.
Gli illeciti
Spiccano, tra le altre, le posizioni di una donna deceduta nel 1991, la cui nipote, fino al 2017, si è appropriata illecitamente di oltre 300.000 euro, nonché di un professionista che non aveva comunicato la morte del genitore avvenuta nel 1993 continuando fino al 2016 ad incassare dal ministero dell'Economia e delle Finanze la pensione "di guerra" del padre per oltre 267.000 euro. In numerosi casi, è stato disposto il sequestro del denaro giacente sui conti correnti degli indagati fino al raggiungimento della somma dovuta. L'Inps e la Ragioneria Territoriale dello Stato hanno subito sospeso l'erogazione dei trattamenti.
Le indagini
Il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, dopo aver acquisito dall'Inps e dal Ministero dell'Economia i nominativi di titolari di pensione, aveva avviato il loro monitoraggio 'a tappeto', incrociando tali informazioni con quelle contenute nelle banche dati disponibili, al fine di verificare l'eventuale decesso dell'avente diritto e possibili casi di percezione dell'emolumento da parte di terze persone.
In seguito agli approfondimenti eseguiti 'sul campo', le Fiamme Gialle, avvalendosi della collaborazione delle sedi locali dell'istituto di previdenza e della Ragioneria Territoriale dello Stato di Roma, hanno scoperto i 37 casi di indebita percezione di prestazioni previdenziali e assistenziali, denunciando i responsabili, a vario titolo, per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche a seguito di dichiarazioni mendaci e di truffa aggravata ai danni dello Stato.
"L'operazione rientra nel più ampio dispositivo di prevenzione e contrasto degli illeciti che danneggiano il bilancio pubblico, sottraendo risorse alle fasce più bisognose della popolazione", spiega la guardia di finanza.