I lavori hanno restituito l'intera parete nord della navata sinistra, con la sua raffinata decorazione e il biancore di uno stucco nel cui impasto è stata miscelata anche la madreperla. Nel 2020 una nuova luce illuminerà gli stucchi interni
Nuova vita e nuova luce per la Basilica sotterranea di Porta Maggiore. Scoperta nel 1917 durante i lavori per la linea ferroviaria Roma-Cassino, è un monumento unico nel suo genere per la ricchezza delle decorazioni a stucco e a mosaico, per essere ipogea, ovvero volutamente costruita sottoterra, e per la sua natura enigmatica. Il restauro, finanziato dai mecenati della fondazione svizzera Evergete, ha restituito l'intera parete nord della navata sinistra, con la sua raffinata decorazione e il biancore di uno stucco nel cui impasto è stata miscelata anche la madreperla. Già predisposto l'intervento sulla parete sud. Nel 2020 una nuova luce illuminerà gli stucchi interni mentre nell'Aula didattica a piano terra la realtà aumentata permetterà ai visitatori di guardare da vicino le decorazioni.
Le operazioni di restauro
L'intervento, realizzato tra aprile e novembre del 2019, è stato compiuto con le più moderne procedure avvalendosi di tecnologie elettroniche, chimiche, meccaniche e manuali. L'operazione presentata oggi conclude il 50% del restauro della basilica sotterranea.
L'edificio
Secondo alcuni studiosi l'edificio, risalente al I secolo d.C., era la tomba di una famiglia, gli Statili, vicina all'imperatore Augusto, per altri era sede di culti misterici, neo-pitagorici (le sue misure hanno tutte una relazione con il numero tre) o orfici. Gli ultimi studi della Soprintendenza di Roma tendono a avallare entrambe le interpretazioni in maniera sequenziale. Nel Colombario degli Statili, adiacente alla basilica sotterranea, tra i 720 loculi, si distingue un gruppo di artigiani specializzati in lavorazioni di cantiere e lo stuccatore, il 'tector'. Di nome Secundus Tarianus, potrebbe essere lui ad aver decorato le proprietà degli Statili, secondo gli archeologi, e dunque anche la basilica sotterranea di Porta Maggiore con i suoi preziosissimi stucchi.
La conferenza
"Il suicidio di Saffo, che è la decorazione principale, non ha nulla di tragico - ha spiegato la direttrice del monumento, Anna De Santis, durante la conferenza di presentazione del restauro-. Sembra più un passaggio ad un'altra vita che una fine. Motivo per cui questa basilica è stata legata ai culti neopitagorici, che all'epoca erano stati banditi". È intervenuto anche Bertrand du Vignaud, consigliere esecutivo di Evergete: "Oggi è un giorno speciale. Questa Basilica è un capolavoro nascosto, un luogo mitico che lascia senza parole". Presente anche la soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro, che ha parlato di un "monumento unico".