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Stefano Petitti eletto giudice costituzionale dalla Cassazione

Lazio
Palazzo della Consulta (ANSA)

Presidente della seconda sezione civile della Suprema Corte, subentrerà a palazzo della Consulta a Giorgio Lattanzi, che terminerà il suo mandato il 9 dicembre. Il giorno seguente si svolgerà la votazione per scegliere il nuovo presidente della Corte Costituzionale

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I magistrati della Cassazione hanno eletto Stefano Petitti, civilista di lungo corso, come giudice costituzionale. A scrutinio in corso all’interno dell’aula ‘Della Torre’, superato il giro di boa, la sua nomina è stata annunciata da un applauso. Al ballottaggio ha raccolto il maggior numero di voti, prevalendo sull'avvocato generale Luigi Salvato. L’uomo subentra al penalista Giorgio Lattanzi, che il prossimo 9 dicembre lascerà per scadenza l'incarico di presidente al Palazzo della Consulta. Il giorno seguente, ossia il 10 dicembre, Petitti presterà il giuramento. La mattina successiva si svolgerà la votazione per scegliere il nuovo presidente della Corte Costituzionale.

Chi è Stefano Petitti

Nato a Roma nel 1953 e autore di numerose pubblicazioni 8compreso un codice commentato di procedura civile), Stefano Petitti è il presidente titolare della seconda sezione civile della Suprema Corte. L’uomo è inoltre un componente delle Sezioni Unite (con esperienza anche nel penale) nella Sesta sezione, la quale ha tra le sue competenze i processi per reati contro la pubblica amministrazione. Petitti ha firmato, tra l'altro, l'ordinanza del 2015 sulla legge Severino delle Sezioni Unite, chiamate in causa sulla sospensione degli amministratori pubblici condannati in via non definitiva per reati nella 'black-list'

La corsa alla presidenza 

In corsa per la successione alla presidenza ci sono i tre attuali vice di Lattanzi: Aldo Carosi, Mario Morelli e Marta Cartabia. Quest’ultima (ordinaria di diritto costituzionale, nominata giudice dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e terzo membro femminile a entrare nel Palazzo della Consulta) potrebbe essere la prima donna eletta al vertice. Cartabia è stata inoltre a più riprese associata a incarichi di prestigio. Questa estate, durante la crisi di governo, fu peraltro indicata come probabile premier di un governo di transizione.
Consuetudine vuole che il presidente della Consulta sia scelto tra i giudici con più anzianità. In questo caso i tre sono tutti in carica dal 2011 e in scadenza il prossimo autunno. Nella scorsa tornata, a inizio 2018, aveva cominciato a farsi largo, specie tra chi proviene dal mondo accademico, una linea più "innovativa". I tempi potrebbero dunque essere maturi per una donna alla guida dei giudici costituzionali.

I prossimi impegni della Corte Costituzionale

La Corte ha in vista importanti decisioni, come quella del 15 gennaio, dove si pronuncerà sull'ammissibilità del referendum sulla legge elettorale voluto dalla Lega, che intende abolire la quota proporzionale del Rosatellum. È poi atteso il giudizio sulla legge 'Spazzacorrotti' nella parte che preclude le misure alternative per condannati per reati contro la pubblica amministrazione.