Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso dei reati di tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù
In Nigeria avrebbero "reclutato" giovani donne, anche minorenni, che venivano trasportate in Libia con camion o bus e da lì raggiungevano le coste italiane. Una volta sbarcate le ragazze si allontanavano dai centri d'accoglienza per raggiungere le varie "ghost mommy" che le avviavano poi alla prostituzione a Roma. La polizia ha eseguito 11 misure cautelari a carico di altrettante persone.
Le indagini
Le indagini hanno permesso di accertare il modus operandi della banda. Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso dei reati di tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù.
Sibilia: "Ogni donna potenziale vittima"
Sulla vicenda è intervenuto il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia: "L'azione di contrasto alle mafie è evidentemente uno dei principali obiettivi di questo governo e gli arresti di oggi da parte della Squadra Mobile di Roma, con cui mi congratulo, ne sono una riprova tangibile. Questo è il primo motivo per cui dobbiamo fermare ogni singolo arrivo illegale nel nostro Paese. Ogni donna che arriva con il barcone è potenziale vittima di tratta", le sue parole. E ancora: "Le statistiche fonte Eurostat diffuse dalla Polizia di Stato - aggiunge Sibilia - ci dicono che il 90% delle donne che si prostituiscono è vittima di tratta".