"Un fatto grave - sottolinea Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del sindacato Sappe -, che avrebbe potuto avere peggiori conseguenze se non fosse intervenuto per tempo il personale di Polizia Penitenziaria"
Un detenuto ha appiccato un incendio all’interno della propria cella nel carcere romano di Regina Coeli, dando fuoco al materasso e alle suppellettili presenti nella stanza, parte del Centro Clinico del carcere. A riportare il fatto, avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, domenica 1 settembre, è Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
Sappe: "Un fatto grave"
"Un fatto grave - sottolinea Somma -, che avrebbe potuto avere peggiori conseguenze se non fosse intervenuto per tempo il personale di Polizia Penitenziaria. Si è reso necessario sfollare il Reparto detentivo, tra i quali detenuti ristretti vi è anche uno degli americani coinvolto nell'uccisione del Vice Brigadiere dei carabinieri Cerciello Rega". Somma esprime ai poliziotti di Regina Coeli a Roma "la solidarietà e la vicinanza del Sappe" e evidenzia come l'incendio sventato nel carcere è "sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell'esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici".