Ragazzo ucciso dal branco ad Alatri, tre condanne e una assoluzione

Lazio

La sentenza è stata emessa dalla Corte d'Assise del tribunale di Frosinone. Per i tre giovani condannati è caduta l'accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi 

Tre condanne e una assoluzione. C'è una prima sentenza per la morte di Emanuele Morganti dopo il pestaggio fuori da un locale ad Alatri, in provincia di Frosinone, il 26 marzo 2017. Il ventenne di Tecchiena, aggredito dal branco in piazza Regina Margherita, morì a distanza di poche ore al policlinico Umberto I di Roma.

Le condanne e l’assoluzione

La Corte d'Assise del tribunale di Frosinone ha condannato il 26enne Michel Fortuna e i fratellastri, Paolo Palmisani e Mario Castagnacci, a sedici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Assolto, invece, Franco Castagnacci, padre di Mario. Per loro è caduta l'accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Nel corso delle indagini Franco Castagnacci, assolto, era stato interrogato in Procura a Frosinone e si era difeso ribadendo "di essere intervenuto in aiuto a Emanuele". Quella che portò alla morte di Emanuele non fu un’azione fulminea ma compiuta a più riprese: una violenza scatenata probabilmente da un mix di alcol e droga e dalla voglia di dimostrare "davanti a tutti chi comandasse e controllasse il territorio".

La ricostruzione della vicenda

Emanuele si trovava nel Miro' Club con la sua fidanzata, il locale era pieno, complice il week end ed una festa privata. Al bancone si innescò una lite con un altro ragazzo per un cocktail. Il giovane protagonista dell'alterco "non ebbe nulla a che fare col pestaggio e restò nel locale", spiegarono subito gli investigatori. A quel punto, però, intervennero i buttafuori: presero Emanuele e lo portarono fuori dal locale. Il ragazzo venne circondato e picchiato da un gruppo che si trovava nella piazza. Riuscì a rialzarsi e a fuggire. Ma il branco lo inseguì, colpendolo ancora forse con un manganello e un tubolare in ferro. 

Roma: I più letti