"Fu vittima di un intrigo internazionale per motivi religiosi-politici collegati anche con il Terzo segreto di Fatima". Lo sostiene il terrorista turco che il 13 maggio 1981 aveva sparato due colpi di pistola a Papa Giovanni Paolo II
Arrivano altre rivelazioni sulle sorti di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma il 22 giugno 1983. "Emanuela Orlandi è viva e sta bene da 36 anni. Non fu mai sequestrata nel senso classico del termine", ma "fu vittima di un intrigo internazionale per motivi religiosi-politici collegati anche con il Terzo segreto di Fatima. Non ha mai subito nessuna violenza. Anzi è stata trattata bene sempre". Lo sostiene Ali Agca, il terrorista turco che il 13 maggio 1981 aveva sparato due colpi di pistola a Papa Giovanni Paolo II. Agca parla di un intrigo della cui organizzazione "il governo vaticano non è responsabile", mentre è "la Cia" che dovrebbe "rivelare i suoi documenti segreti" in proposito. Dichiarazioni che arrivano mentre si attende che riprendano in Vaticano, sabato 27 luglio, le operazioni peritali sulle centinaia di frammenti ossei repertati in due ossari nel Campo Santo Teutonico. Vicini, tra l'altro, alle due tombe delle principesse tedesche aperte e ritrovate vuote l'11 luglio scorso in seguito a una segnalazione anonima sulla possibile presenza dei resti della ragazza scomparsa.
Le dichiarazioni
Poi: "Papa Francesco ha detto a Pietro Orlandi 'Se Emanuela si trova in cielo dobbiamo pregare per Lei'. Questa dichiarazione normalissima del Papa fu manipolata e fatto un film di menzogna intitolato 'Verità è in cielo'. Basta con menzogne e calunnie contro i morti come il prelato Marcinkus ed Enrico de Pedis e altre persone innocenti. Nessuna criminalità e nessuna sessualità c'entrano con il caso Emanuela Orlandi. Ci sono molte cose da dire ma per adesso devo limitare il discorso", è la chiusura.
Sgrò: "Inattendibile, smetta di arrecare dolore"
Sulla vicenda è intervenuta anche Laura Sgrò, l'avvocato della famiglia Orlandi: "Ali Agca dovrebbe assolutamente smetterla di arrecare dolore alle persone, cosa che ha già fatto abbastanza nella sua vita. Per quanto ci riguarda lo riteniamo inattendibile e preferiremmo che la stampa non desse risalto alle sue esternazioni", le sue parole all'ANSA.
"Se poi Agca - ha aggiunto la legale - ha delle prove concrete sulle sorti di Emanuela Orlandi, le metta a disposizione dell'autorità giudiziaria, in caso contrario abbia la decenza di tacere".