Roma, picchiano e insultano famiglia di nomadi: arrestati due fratelli

Lazio
Foto di archivio (Fotogramma)

Un 30enne e un 38enne sono ai domiciliari per aver aggredito e violato la proprietà di alcuni rom ritenuti i responsabili di un furto subito in passato 

Due fratelli, di 30 e 38 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Tivoli con l’accusa di violazione di domicilio, lesioni e tentata estorsione nei confronti di una famiglia di nomadi. Ieri, mercoledì 17 luglio, i due avevano preso parte a un presidio anti nomadi a Guidonia Montecelio, vicino a Roma, guidando poi un raid contro quelli che, secondo loro, erano i responsabili di un furto avvenuto in passato in un box di loro proprietà.

L’aggressione

Pronunciando frasi per le quali i militari stano valutando l’eventuale contenuto discriminatorio, i fratelli sono entrati all’interno dell’abitazione della famiglia di nomadi e hanno preteso dai suoi componenti che gli venissero dati 200 euro quale risarcimento del danno derivante dal presunto furto. Dopo aver ricevuto il rifiuto del pagamento, in quanto di etnia rom e ritenuti comunque i responsabili del furto, hanno aggredito fisicamente un 21enne che si è rifugiato in casa. A quel punto i due fratelli hanno divelto il cancello della sua abitazione,  violandone il domicilio, e hanno picchiato anche la sorella. Le vittime sono però riuscite a reagire e ad allontanare i loro aggressori infrangendo un vetro della loro abitazione. Intervenuti sul posto, i carabinieri di Tivoli li hanno arrestati. Le lesioni riportate dai due nomadi aggrediti sono state giudicate guaribili in tre giorni. Gli arrestati sono ora ai domiciliari in attesa dell'udienza di convalida, come disposto dall'Autorità Giudiziaria.

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