Sequestro di cannabis in casa di Rita Bernardini: denunciata

Lazio
Rita Bernardini (ANSA)

L'esponente del Partito Radicale commenta irnoicamente il provvedimento: "Meritavo l'arresto". Bernardini si era recata dai carabinieri in seguito ad un controllo nella sua abitazione dove è stata trovata della marijuana che la donna coltiva a scopo terapeutico 

"Rita Bernardini è stata portata in caserma dai carabinieri, dopo che i militari hanno controllato la sua abitazione e ne sono usciti con delle buste di cannabis che lei coltiva a scopo terapeutico, come ha più volte affermato senza farne mistero", ha detto l'avvocato Giuseppe Rossodivita, che assiste l'esponente del Partito Radicale. La donna è stata denunciata. 

Il commento di Bernardini

"Sono stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti, 32 piante tra un metro e un metro e venti. A verbale del sequestro ho fatto allegare una dichiarazione: esprimo tutto il mio disappunto per la decisione della Procura di Roma di non procedere al mio arresto, come accade a tutti i cittadini che vengono sorpresi a coltivare marijuana. Cosi si usano due pesi e due misure e la legge finisce per non essere ugual per tutti". Queste le parole di Bernardini rilasciate all'uscita dalla caserma.
"La vera disobbedienza civile - si legge nel verbale allegato al sequestro delle piante - esige che non ci siano esimenti di tipo politico quando si decide di violare la legge in vigore. Che migliaia di malati non riescano ad accedere ai farmaci cannabinoidi per l'inefficienza dello Stato è semplicemente intollerabile, tanto più che la legge che ne prevede la somministrazione risale al 2007". Rossodivita ha sottolineato che "come in tutte le disobbedienze civili, coglieremo l'occasione di questo processo, che auspichiamo ci sia, per mettere sotto accusa una legge irragionevole e criminogena, che sembra non voler togliere il monopolio illegale del traffico di sostante stupefacenti alle mafie e alla criminalità organizzata".

Il post sui social

Bernardini, verso le 8 del mattino di mercoledì 17 luglio, ha pubblicato sui social un post: "Forse è la volta buona. Telefonata dei carabinieri: lei è in casa? No, veramente sono sul treno per andare a Parma (laboratorio Spes contra Spem nel carcere), sto fuori 2 giorni. Deve venire qui! Ho fatto appena in tempo a scendere dal treno e ora sono su un taxi verso casa. #cannabis regolamentata! Accesso alle cure!!!", ha commentato con ironia la donna.

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