Parco del Circeo, intimidazioni e minacce contro i carabinieri forestali

Lazio
Foto di archivio (ANSA)

Le minacce sarebbero rivolte al comandante. Nessuna pista è stata esclusa, dalla criminalità organizzata alla ritorsione per i recenti controlli compiuti dai militari nell'area protetta

I carabinieri forestali del Parco Nazionale del Circeo, una delle più antiche aree naturali protette d'Italia situata sulle coste laziali, sono stati oggetto di minacce e intimidazioni. Tre taniche di gasolio e una busta contenente quattro cartucce a palla calibro 12 utilizzate per la caccia al cinghiale sono state trovate davanti all'ingresso del locale caldaia della sede del Parco da alcuni dipendenti che hanno subito dato l'allarme. La busta è indirizzata al Comandante della Stazione di Sabaudia del Parco dei carabinieri forestali che, nella zona, si occupano dei controlli e della sicurezza dell'area. Sia i carabinieri forestali che i militari del nucleo investigativo di Latina hanno avviato gli accertamenti sull'accaduto. Al momento, l'ipotesi investigativa privilegiata sembra essere la pista della ritorsione contro i recenti controlli fatti dai militari dell'arma nell'area protetta. Senza tralasciare quella della criminalità organizzata.

Le parole del comandante delle Unità Forestali e del direttore del parco

"È un atto gravissimo che mettiamo in relazione all'attività istituzionale svolta dai Carabinieri forestali e in particolare all' antiabusivismo. Stiamo indagando in questa direzione", afferma il generale di corpo d'armata Angelo Agovino, comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell'Arma che si è recato in visita al reparto Carabinieri parco del Circeo. Anche per il direttore del Parco, Paolo Cassola, l'atto intimidatorio potrebbe essere collegato al lavoro svolto in sinergia con i carabinieri forestali e che, chiarisce, proseguirà con ancora più forza. "E' un brutto segnale, è un'offesa vigliacca - osserva - Qui nessuno perseguita nessun altro, ma si lavora in molti con autorizzazioni, nulla osta e dinieghi, a favore della tutela dell'ambiente e della legalità".

La solidarietà del mondo politico

Solidarietà con i carabinieri è stata espressa dal vice premier Luigi Di Maio, dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa, da Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole e dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. "Nella mia vita - scrive Costa sul suo profilo Facebook - ho condotto tante indagini contro i criminali ambientali e so che significa essere minacciati. Per questo io e il ministero siamo al fianco dei carabinieri forestali che continuamente controllano e presidiano il parco. Un attentato vile. Ecco perché è urgente tutelare i parchi. Ecco perché stiamo lavorando pancia a terra, tutti i giorni, con tutte le forze politiche, per portare a casa nel minor tempo possibile le nomine, proprio a partire da quella del Circeo". Il vice presidente del Consiglio Luigi di Maio ha parlato di un atto vigliacco. "Taniche di benzina e lettere varie non fermeranno chi ogni giorno fa il suo lavoro, al servizio dello Stato e della sicurezza delle persone - afferma il vicepremier - Sono fiducioso che le indagini condurranno all'individuazione degli autori, intanto ribadisco che ci batteremo contro tutti gli sciacalli che provano a intimorire donne e uomini che difendono il nostro Paese". Una indignazione espressa anche dal ministro Centinaio e dal governatore del Lazio, "vicini ai carabinieri che ogni giorno presidiano il Parco del Circeo, una delle più antiche aree naturali protette d'Italia".

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