Il corteo partirà da piazza della Repubblica, dirigendosi poi in piazza di Santa Maria Maggiore, percorrerà via Merulana e via Labicana, arriverà in piazza del Colosseo e attraverso via dei Fori raggiungerà piazza Madonna di Loreto
Al grido "Nostra la storia nostre le lotte", parte domani, sabato 8 giugno, la parata organizzata dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli ed evento clou del Gay Pride romano. L’edizione di quest’anno segna due ricorrenze: il 50esimo anniversario dei moti di Stonewall il 25esimo del Roma Pride. A fare da madrina alla parata sarà la transessuale Porpora Marcasciano, presidente del Movimento identità transessuale (Mit), esponente storica del Movimento e presente al primo Pride della Capitale.
Il percorso della parata
Il corteo partirà da piazza della Repubblica, dirigendosi poi in piazza di Santa Maria Maggiore, percorrerà via Merulana e via Labicana, arriverà in piazza del Colosseo e attraverso via dei Fori raggiungerà piazza Madonna di Loreto, a pochi passi da piazza Venezia, meta della manifestazione. La partenza della parata è prevista per le ore 16. Non ci sarà - hanno spiegato gli organizzatori - la sindaca di Roma Virginia Raggi, a causa di un precedente impegno, "ma speriamo che il presidente Zingaretti faccia il bis dopo essere stato presente l'anno scorso". A sostituire la sindaca, ci sarà uno degli assessori. Durante la parata sfileranno una ventina di carri allegorici di tutte le sigle del mondo Lgbti ma anche della Cgil, della compagnia aerea Vueling, dell'ambasciata dei Paesi Bassi, della Repubblica Federale della Germania. L'ambasciata Canadese parteciperà invece con una delegazione e una vettura. Per ripagare dell'inquinamento provocato dalla parata saranno piantati degli alberi in Kenya.
Il carro dell'Ambasciata britannica
L'Ambasciata britannica parteciperà alla sfilata del RomaPride col suo carro #LoveisGREAT. Sarà la stessa ambasciatrice Jill Morris, promotrice sin dal suo arrivo in Italia di attività a sostegno della diversità in ogni campo, a guidare la delegazione della missione britannica. Il personale dell'Ambasciata, LGBTQ+ e non, accompagnato da compagni e famiglie sarà forte anche della presenza di rappresentanti dei gruppi LGBT delle forza armate britanniche, in missione a Roma proprio per celebrare ciò che unisce Italia e Regno Unito: i valori e il rispetto della diversità. Sarà la musica, British ma non solo, a caratterizzare il carro voluto dall'ambasciatore Morris: da Amy Whinehouse a Elton John, da David Bowie a Freddie Mercury, mentre DJLaù animerà le danze del personale e di coloro che vorranno seguire il carro UK. Quest'occasione si pone nel contesto più ampio di numerose altre legate all'universo LGBTQ+ intraprese dall'Ambasciata britannica.
Le parole di Jill Morris
"Sono particolarmente felice che quest'anno le celebrazioni del Pride a Roma siano anche per ricordare i moti di Stonewall, grazie ai quali la comunità LGBTQ+ ha acquisito maggiore consapevolezza iniziando a indossare senza alcun timore gli abiti che voleva, non quelli imposti da altri - ha dichiarato Morris - Dobbiamo ringraziare queste persone, perché è grazie alla loro opera pionieristica se oggi possiamo rivendicare con fierezza di vivere in una società non perfetta, ma che ogni giorno prova ad essere inclusiva ed egualitaria, e che valorizza la diversità, non la reprime". "In quanto cittadina britannica - ha proseguito l'ambasciatrice - sono orgogliosa del fatto che Londra, la capitale del mio Paese, rappresenti ormai da più di 50 anni il centro dei cambiamenti che hanno ridefinito la società e venga considerata un luogo sicuro all'interno del quale poter sviluppare ed esprimere la propria personalità, e mi preme sottolineare che l'Ambasciata britannica è più determinata che mai a battersi in prima linea per un mondo giusto, equo e tollerante".
Le parole degli organizzatori
"Saremo super colorati e supereccessivi - ha preannunciato il portavoce del Roma Pride Sebastiano Secci - perché a noi la sobrietà non piace e vogliamo essere noi stessi e rivendicare i nostri diritti. Sarà una festa inclusiva che parte dalle nostre rivendicazioni per riuscire a sconfiggere l'omofobia e la transfobia ma anche tutte le forme di oppressione che ancora esistono e che vogliamo combattere".
Il commento di Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa
"C'è chi giudica il Pride inutile o anacronistico. Mai come ora invece è necessario partecipare per reagire al clima di intolleranza sdoganato e favorito anche a livello istituzionale. Come ogni anno, quindi, sabato sarò al Pride di Roma insieme ai compagni radicali". Lo annuncia Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa. "Solo poche settimane fa - ricorda Magi - la rete europea Ilga ha certificato la retrocessione dell'Italia nella mappa del rispetto dei diritti delle persone lgbti, insieme a paesi come la Polonia e l'Ungheria finiti nel mirino dell'Ue per le violazioni dello stato di diritto. Uno scivolamento indietro che va di pari passo con le posizioni di esponenti di primo piano del governo italiano che partecipano a iniziative come il Congresso di Verona. È fondamentale rispondere con forza a questo arretramento e a qualsiasi altra tentazione reazionaria".